E' triste accorgersi che alle prossime amministrative ci si ridurrà a scegliere tra una destra che ormai da anni spadroneggia con piglio autoritario e un centrodestra che ha la presunzione di chiamarsi centrosinistra. E' altrettanto triste assistere al suicidio politico a cui sta allegramente andando la sinistra capoliverese. Infatti è impossibile stendere un velo su diversi aspetti che mettono in crisi la credibilità della compagine. Il primo di essi è la formazione della lista. E' vero che si definisce "civica", ma è pur sempre espressione del centrosinistra. E allora perché ci sono stati tentativi di farvi entrare persone dichiaratamente di destra (e addirittura cercare almeno un altro transfuga dall'attuale maggioranza, oltre Cardelli)? Perché si è permesso a Cardelli stesso (ma pare anche altri fuoriusciti da Forza Italia) di farsi promoter di diverse candidature? Perché i Ds, che pure sono l'unico partito organizzato a sostenere solidamente la lista, si sono accontentati di due sole candidature e rimangono silenti di fronte alle discutibili proposte sopra dette? Se c'è una cosa che non ci serve è quella di trovarci con una compagine sul modello della Logi e co. di Marciana, che a definirla di centrosinistra ci vuole molta fantasia. Il nodo comunque sarà sciolto tra qualche giorno con la presentazione della lista: e allora speriamo che per la sorpresa non si debba ricorrere a Ballerini come cardiologo anziché come politico. A ciò si aggiunge l'unica (e per fortuna, verrebbe da dire) uscita pubblica di Ballerini: l'intervista a Lisola. D'accordo che tutti si aspettavano di sentirgli dire qualcosa, ma non certo cose di destra. E' caduto in un umorismo involontario, affermando che "Cardelli in fondo ha un animo di sinistra": infatti la povera pecorella smarrita per esternarlo è stato vicesindaco di Forza Italia in una giunta di ultradestra. E' andato a giocare nel campo della destra con l'uscita della revisione del piano di fabbricazione: ovvero aumentando le costruzioni (e costringendo i compagni di coalizione a metterci una patetica pezza). Ha prefigurato la realizzazione di una palestra a Mola, confermando che anche sotto il suo governo la deleteria (e dispendiosa) politica delle grandi opere continuerà. Ha chiuso dando il contentino alla sinistra (no alla cessione delle miniere). Durante la lettura veniva quasi da gridare un morettiano: "Ballerini, dì qualcosa di sinistra!" Che parte della sinistra nazionale stia disperatamente cercando di raccattare voti al centro (come se quelli di sinistra non fossero determinanti) è cosa risaputa, ma rimane da capire perché a Capoliveri il centrosinistra stia addirittura facendo una cosa inaudita: puntare allo sfondamento a destra, non solo sprezzando temi cari alla sinistra, ma seguendo comode, trite e, in alcuni casi, fallimentari strade portate finora avanti dalle compagini avversarie. Per intanto l'effetto maggiore l'ha ottenuto a sinistra, che ora si trova più sfilacciata di prima. C'è infatti una parte che è entusiasticamente disposta allo "stringiamci a coorte (siam pronti alla morte)", un'altra che voterà turandosi il naso, e una terza che proprio non ne vuol sapere di ingoiare la sbobba e sospira una terza lista di duri e puri di sinistra. Questa è ovviamente più una provocazione che un'intenzione seria, ma è pur sempre un segnale inquietante, e se Ballerini non inizia a dialogare con questa parte e a proporgli un programma più allettante potrebbe ritrovarsi con molte sorprese dalle urne. Concludiamo proprio con il programma. Va dato atto ai Ds di aver lavorato a una lista di priorità (cosa lodevole in queste elezioni, che rischiavano di diventare uno sterile esercizio di candidature e autocandidature) e averne partorite due, la seconda delle quali molto probabilmente potrebbe rappresentare la linea guida della coalizione (sempre che i suoi membri si compattino intorno a essa e soprattutto che Ballerini non si inventi un' altra "genialata di destra"). Il punto dolente è che essa per ora non rappresenta affatto una cesura dalle politiche che la passata amministrazione ha snobbato o fallito. L'ambiente passa totalmente inosservato, la posizione sui lavori pubblici è ambigua (con le "grandi opere barbettiane" incompiute come la mettiamo? e le "piccole" opere come la sistemazione del cimitero, il termine dei restauri a San Michele, la creazione di un parco giochi per bambini, del centro giovani e polivalente?), la trasparenza e la partecipazione diventano in modo inquietante cenerentole della lista, le spiagge libere addirittura spariscono (d'altra parte anche i concessionari portano voti). E solo per rimanere alle tematiche più importanti. Viene quasi da chiedersi: è una vera alternativa al sistema attuale? Inoltre molte di queste materie sono state motivo di dura opposizione dall'attuale minoranza. A questo punto non possiamo credere che coloro che le hanno portate avanti, Milena Briano in primis, siano disposti a immolarle sull'altare di una presunta realpolitik, secondo la quale parlare di questi argomenti è sconveniente in campagna elettorale e in un ambiente come Capoliveri, soprattutto quando se ne fa portavoce la sinistra , vista demagogicamente da molti come un freno allo sviluppo. Manca più di un mese alle elezioni: alcune cose devono essere riviste. Altrimenti si rischia di parafrasare una battuta di Daniele Luttazzi: Se Della Lucia corresse da solo, perderebbe: purtroppo c'è Ballerini!
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