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Pesca: sarà più facile farlo illegalmente

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 28 aprile 2004

Niente arresti, ma solo una multa ai bracconieri del mare che distruggono i fondali e fanno strage della risorsa ittica. Lo stabilisce il decreto legislativo sulla pesca marittima che andrà in discussione in Commissione agricoltura del Senato. Pescare a strascico sotto costa distruggendo per sempre ettari e ettari di preziosi fondali marini o catturare pesci facendo uso di esplosivo costerà da domani poche centinaia di euro, sempre che le forze dell’ordine riescano a cogliere sul fatto i bracconieri. È questo che prevede il decreto legislativo sulla pesca marittima che domani andrà in discussione in Commissione agricoltura del Senato. Distruggere il mare, sottrarre illecitamente una fonte di reddito a quei migliaia di pescatori che ancora si ostinano a pescare legalmente, sarà sanzionato con semplice sanzione amministrativa, come parcheggiare in divieto di sosta, quando il danno causato è incredibilmente grave. “E’ un segnale inequivocabile di abbassamento della guardia – dichiarano Sebastiano Venneri di Legambiente e Antonio Canu del WWF Italia - che potrebbe comportare un aumento dell’attività illecita presso tutte le marinerie. Qualche centinaio di euro infatti, non possono rappresentare certo un deterrente a fronte dei consistenti guadagni che l’attività di pesca illegale permette.” Il provvedimento approvato dal Governo su delega del Parlamento e in discussione da oggi per il definitivo parere del Senato è drammaticamente in linea con una politica di sistematico smantellamento di qualsiasi forma, sia pur timida, di regolamentazione del settore della pesca nel nostro Paese. L’Unione Europea e il buon senso pretendono più severità, - continua la nota delle due associazioni - di contro le misure predisposte da questo Governo sono tutte improntate alla deregulation più sfrenata che, oltre a produrre effetti drammatici sull’ecosistema, crea tensioni e conflitti anche all’interno della categoria fra pescatori appartenenti a diverse marinerie o che praticano pesche differenti. Ci auguriamo – concludono gli esponenti ambientalisti –che il parere del Senato sia chiaro contro la depenalizzazione e anzi miri piuttosto ad inasprire le sanzioni penali esistenti contro una piaga, quella della pesca abusiva, sempre più presente nei nostri mari”.


pesce spada

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