La Teseco ha presentato il porto turistico di San Giovanni. Il progetto dell’approdo turistico di San Giovanni è stato presentato al pubblico dai rappresentanti della Teseco spa nella sala conferenze del centro De Laugier. Il professor Pierluigi Aminti, l’ing. Gualtiero Massimi, l’ing. Alessandro Gentini, assistiti dall’architetto Leonello Baldasserini e dall’avvocato Maria Paoletti hanno illustrato le fasi dell’iter amministrativo e le infrastrutture per il diporto nautico che la Teseco intende realizzare. Si sono soffermati sulle opere di difesa a mare che prevedono una diga di tre metri e mezzo di altezza sul livello del mare e una banchina larga venti metri comprendente una barriera di alberi di eucaliptus. Domande giudicate “maliziose” sono state formulate da abitanti interessati e rappresentanti di forze politiche, alle quali la Teseco ha fornito risposte che il pubblico ha valutato generiche e incomplete. Inoltre da rilevare che "l'approdo" è chiaramente un "porto" differenza più importante di quanto possa apparire. Basti ricordare che in fase di eccezioni allo strumento urbanistico la Provincia di Livorno dichiarò che sarebbe ricorsa al TAR nel caso si ragionasse di un porto turistico in luogo di un approdo. La viabilità, i parcheggi e l’edificazione urbanistica collegate al porto saranno oggetto di una procedura amministrativa separata di competenza comunale. La valutazione di impatto ambientale, in cui verrà esaminata tra l’altro l’ipotesi di riutilizzo del materiale derivante dal dragaggio, viene demandata ad una successiva fase del procedimento amministrativo. I rappresentanti della Teseco e i loro ospiti, rimanendo su posizioni difficilmente conciliabili, hanno certamente apprezzato l’utilità del dialogo e della comunicazione in una vicenda che fa ricordare l’eli-porto-mostro di San Giovanni che alle precedenti elezioni ha segnato le sorti del voto facendo “la differenza di 60 voti”.
San giovanni portoferraio