I porti di Rio Marina e Cavo già da questa estate potrebbero essere gestiti da un’ associazione mista senza scopo di lucro. Il Consiglio Comunale, infatti, individuando le modalità di gestione degli specchi acquei di Rio Marina e Cavo, ha deliberato con voto unanime la costituzione dello strumento giuridico che dovrebbe servire a tale scopo, approvando atto costitutivo e statuto di un’associazione formata dal Comune e dai soggetti già attivi nella gestione dei due porti del Comune. Il Comune ha ottenuto dall’Autorità Portuale di Piombino la concessione dei porti nel 2002. Non disponendo dei mezzi e del personale per gestirli direttamente, e volendo realizzare una conduzione più efficiente degli ormeggi e delle altre attività connesse alla nautica, si è considerato necessario il superamento della gestione frammentata del servizio. Una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio avrebbe però estromesso le associazioni già operanti nei porti, che si sono quindi attivate prospettando la loro disponibilità per una gestione unitaria. L’Amministrazione Comunale ha optato quindi per la soluzione dell’associazione mista, capace di dare forza alle realtà dell’associazionismo sportivo e nautico, garantendo anche una maggiore organicità nel servizio. Il servizio pubblico di gestione dei posti-barca per i residenti, e dei pontili e degli ormeggi destinati al turismo nautico, dunque, potrebbero essere affidati a breve ad un’unica associazione “no profit”, partecipata dal Comune e dagli altri soggetti già operanti nei porti, ma aperta ad altre eventuali adesioni. Una volta acquisite le determinazioni degli altri soggetti, si dovrebbe procedere infatti alla formale costituzione dell’associazione, e quindi all’affidamento del servizio in base alle previsioni del codice della navigazione. Illustrando al Consiglio il punto all’ordine del giorno, il Sindaco, il Senatore Francesco Bosi, ha spiegato lo spirito di questa scelta, e i principi che l’ hanno ispirata: “Abbiamo concepito questo strumento tenendo presente l’esigenza di un servizio efficiente, e la volontà di sostenere la realtà dell’associazionismo locale. Contiamo che questa soluzione possa funzionare, e che possa essere usata anche in altri settori”.
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