E’ un triste spettacolo quello dell’orto botanico di Monte Perone, nel Comune di Marciana, lungo la strada provinciale che sale da Poggio. Sono molti i turisti che si fermano attirati dal grande cartello che recita: “REGIONE TOSCANA, Comunità Montana dell’Elba e Capraia, Comune di Marciana ORTO BOTANICO” purtroppo, quella che si trovano davanti è una situazione di completo abbandono, con ortiche, erbacce, rami caduti che impediscono l’accesso, più che un orto un luogo incolto e scostante, così i turisti risalgono in macchina delusi e vanno via portandosi dietro un’immagine di incuria. Eppure l’Orto Botanico di Monte Perone potrebbe offrire un buon motivo di sosta per conoscere alcune delle nostre più importanti specie vegetali, ospita esemplari di Taxus Baccata, Sorbo degli Uccellatori, Lecci, Carpini, Agrifogli ed altre numerose essenze della macchia mediterranea. Un Orto Botanico che era stato rimesso a nuovo qualche anno fa e che ora è nuovamente in stato di abbandono: erbacce che soffocano gran parte dell’area, sentieri di accesso ingombri, cartellini di riconoscimento delle piante danneggiati o inesistenti, piante segnalate ma ormai non più presenti… Un’immagine di trascuratezza che ha il suo simbolo nel deposito dell’acqua posto sull’ultimo terrazzamento, con una copertura in legno pericolosamente sfondata e che può costituire una trappola mortale per numerosi animali. Proprio quel deposito era diventato un rifugio per numerose e rarissime Delichopoda schiavazzi, cavallette incolori e prive di ali che frequentano ambienti cavernicoli umidi come le grotte e che ora, dopo lo scoperchiamento del deposito, sembrano scomparse. Negli anni passati l’orto botanico, realizzato con i soldi della Legge 64/86 dell’ormai scomparso Ministero per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno per il cosiddetto “Parco del Capanne” , è stato spesso dimenticato e saltuariamente recuperato dalla Comunità Montana (vera titolare dell’area) e dal Parco. Ora l’abbandono. Una situazione che non fa certo onore alla nostra isola in un momento nel quale il turismo preponderante è proprio quello che ricerca la natura e va per boschi e sentieri. Anche intorno lo spettacolo non è migliore: staccionate cadenti, recinti improbabili, segnaletica divelta dai soliti vandali antiparco… Un degrado che deve finire e che ha bisogno di un immediato intervento della Comunità Montana, del Comune e del Parco Nazionale.
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