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Controcopertina: I gatti del Puntale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 06 gennaio 2003

Lunedì 6 Gennaio 2003 ore 11, facciamo la nostra ormai solita visita nell’area devastata del Puntale dell’Acquaviva. Questa mattina siamo arrivati fin qui perché ci hanno detto che il Libeccio ha giustiziato quasi completamente le recinzioni. Ci hanno detto che sono volate via molte delle reti di protezione (dagli sguardi), che erano state poste da Lor Signori della Telefonia a strati mano mano che cresceva la curiosità e l’indignazione degli elbani per l’orrido sbrego del piazzale. Ma proprio questo inutile tentativo di tappare la vergogna con troppe reti e plastica, ha ralizzato un tutto che ha fatto “vela”, ed il vento, che nel fine settimana ha martellato anche il Puntale, ha piegato divelto i pali della recinzione che ora sembra in precario equilibrio ed è in più punti squarciata. Mentre ci avviciniamo proprio sotto il cancello del cantiere che pende sbilenco vediamo un gatto, uno dei gatti del Puntale, sta seduto e immobile, ma controlla le nostre mosse, come attendendosi che gli diamo qualcosa da mangiare, poco distante, sempre fuori della recinzione vediamo infatti dei resti di una confezione di cibo per gatti, evidentemente qualcuno continua a rifornire la colonia felina. E guardando oltre il recinto vediamo altri tre mici: uno è sdraiato sul tetto di una macchina ormai spenta e silenziosa, che giace funerea sul fondo della enorme buca che essa stessa ha scavato. E’ la rivincita del gatto tigrato che ora adopra come posatoio quel giallo ammasso di ferraglia che gli ha demolito la casa. La batteria della macchina fotografica ci pianta sul più bello, e ci impedisce di immortalare la dominazione del micio, ma ci nega di fotografare nel dettaglio anche altre cose: come i resti delle attrezzature del parco demolite senza troppe cautele, divenute ormai solo legno buono per il fuoco e gettato insieme a moltissima terra proveniente dallo scavo sulla scarpata ad ovest ad affogare un altro po’ di vegetazione, a fare un altro po’ di danno, nel nome di quegli spettri bianchi che si stagliano come sinistri fantasmi contro il cielo, nel nome del Signore del Profitto. Ci fa particolarmente impressione la robusta (e costosa) struttura che reggeva la “bacheca” del Parco stroncata alla base senza tanti complimenti e buttata là nella scarpata. Nemmeno di questo si sono preoccupati: di rispettare quei legni sagomati; potevano smontarli con più cura riporli ordinatamente per un riutilizzo, ma evidentemente c’era troppo tempo da perdere il telefonino suonava, aveva urgenza di mandare inutili messaggi ed ancor più inutili foto e quei legni dove si posavano persone e gatti erano meno importanti, si potevano pagare ed allora via, giù nella scarpata come spazzatura, come un detrito inutile. Inizia a piovere, lentamente i gatti si spostano alla ricerca di un riparo nella macchia del Puntale. Le previsioni parlano di termometro in picchiata e possibilità di neve per domani, ma non arriverà fin qui ed è un peccato. Una coltre bianca che mimetizzasse gli orrendi pali, che almeno temporaneamente coprisse lo schifo e la violenza che hanno fatto qui tornerebbe utile.


puntale antenne portoferraio gatti piazzola parco

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gatto al cancello del puntale

gatto al cancello del puntale

puntale cancello 6 gennaio

puntale cancello 6 gennaio