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Elba 2000: le priorità dell'Isola

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 21 aprile 2004

Tra i moltissimi problemi a carattere comprensoriale che attendono da anni una soluzione ne abbiamo individuati alcuni che dovrebbero entrare nei programmi elettorali di coloro che si propongono per governare quest' isola. Li enunciamo in modo telegrafico, individuando anche possibili percorsi per auspicabili soluzioni Il nostro si propone di essere un umile contributo alla discussione generale, quando questa, abbandonate le diatribe personali ed i toni esagitati, tornerà sui problemi seri e concreti. Su ciò che, in definitiva, interessa la gente. Lasciamo fuori, per il momento, la difesa ambientale, di cui ci occuperemo in un documento a parte. SANITA’: allo sforzo necessario per il miglioramento generale del servizio che verrà inserito, come sempre, nei programmi elettorali di ogni lista, noi aggiungiamo due obiettivi dal cui conseguimento può dipendere la vita delle persone: -Reparto di Emergenza Urgenza: tutti gli sforzi dovranno essere concentrati per rendere operativo questo reparto che non è mai entrato in funzione; -Elicottero: l'elicottero deve stazionare a Portoferraio in prossimità dell'Ospedale perché è all'Elba che si verificano le emergenze, non in continente dove gli ospedali già dispongono di reparti attrezzati. Negli ultimi anni persone sono morte in attesa che arrivasse l’elicottero. CRISI IDRICA: L'acqua che viene mandata nelle nostre case non è acqua potabile; è un’acqua pericolosa che contiene altissime quantità di boro e ferro e residuo fisso. Queste sostanze non si eliminano bollendo l’acqua e le troviamo nel pane, nei dolci, nella pizza etc., quindi aggravando il fenomeno di accumulo. La Regione non ha avvertito la popolazione, come avrebbe dovuto fare in base alla vigente normativa, né lo hanno fatto i politici locali di qualsiasi colore. -Progetto Meneghin: secondo noi e secondo esperti del Ministero delle Infrastrutture e funzionari e tecnici dello stesso Ministero dell'Ambiente, l'unica soluzione è la costruzione di serbatoi interrati nella zona del Montecapanne. Progetto che sarebbe in parte finanziato dalla vendita del granito estratto. Questo progetto ha ricevuto l'ok anche dalla Comunità Montana con una delibera di indirizzo. Si tratta adesso di fare uno studio di fattibilità per vedere la realizzabilità del progetto e la sua compatibilità con le esigenze di tutela ambientale. -Desalinizzatore di Marciana: soluzione assurda: invece di raccogliere l'acqua prima che finisca in mare, la raccogliamo dopo che c'e finita. Soluzione inquinante, costosa e che si scaricherà sulle tasche degli elbani. Un altro “bidone” simile al bruciatore del Buraccio. RIFIUTI SOLIDI: L’installazione dell’inceneritore del Buraccio ha prodotto, purtroppo, i frutti avvelenati che avevamo previsto e più che distruggere spazzatura distrugge soldi. Il bidone al veleno imposto dalla Regione, in assenza di un impegno serio da parte dei Sindaci elbani, ci è stato venduto ad un prezzo esoso (svariate decine di miliardi), che gli elbani dovranno pagare. Adesso, però, vi è un tentativo serio da parte dell'attuale presidente dell’ESA che cerca di avviare il problema a soluzione. Riteniamo che sia necessario andare avanti su questa strada e collaborare in attesa che arrivino i risultati che dovranno consistere, essenzialmente, nella riduzione della bolletta, nell'eliminazione di discariche abusive e nell’approntamento di un servizio di raccolta differenziata adeguato alle esigenze di una delle località turistico-balneari più famose d’Europa. TRASPORTI MARITTIMI: Il trasporto marittimo, adesso, è in mano alla Moby, che agisce in regime di monopolio e s'ingrassa con i prezzi dei passaggi, mettendo in crisi l'industria turistica che ha contribuito a creare. Soluzione: gli enti pubblici dovrebbero attivarsi (seriamente) per favorire l'ingresso di un terzo vettore. Questo dovrebbe essere non una compagnia elbana, che non potrebbe competere con un gigante come Moby, ma un grosso operatore al quale, all'interno di un accordo sempre favorito dagli enti pubblici, dovrebbe essere garantito l'impegno delle categorie economiche più organizzate (albergatori, gestori di campeggi, agenzie e tour operatore locali) a far convergere i propri clienti sui suoi traghetti. BANCHINAMENTI: E' urgente bloccare i lavori di ampliamento della banchina di alto fondale. Basterebbe stabilire che non sono conformi a quanto previsto dal piano strutturale per ottenere una sospensione. Successivamente, i lavori dovrebbero essere preceduti da uno studio serio e approfondito che tenga conto dei flussi visti in una prospettiva di utilizzo di altri scali elbani. Dove sta scritto che tutto il traffico elbano deve essere sopportato da Portoferraio? Non si può certo distruggere un ambiente di grande valore solo per creare spazi di stazionamento di autotreni. Casomai, nell’enorme piazzale ESAOM (dove si trova il grande capannone con il tetto all’amianto e i graziosi blocchi compattati con le delicatezze estratte dal fondo del mare), che andrebbe totalmente bonificato, si potrebbe approntare una zona di pre-imbarco, con parcheggi, giardini e servizi di accoglienza e ristoro (punto contenuto nel nostro programma elettorale del ’95). AEROPORTO: l'aeroporto di Marina di Campo non potrà mai accogliere consistenti flussi turistici. Questo perché sulla sua pista non potrebbero atterrare voli charter con 300 persone (che necessitano di una pista di 3 km). Essendo limitato al piccolo traffico non potrà dare un serio aiuto al turismo e la sua gestione non è economica. Bisognerà pensare alla costruzione di una pista in Val di Cornia che servirebbe non solo l'isola d'Elba ma anche tutta la Val di Cornia, adesso in piena espansione turistica. Probabilmente il futuro delle due zone sarà nella collaborazione. MINIERE: Siamo intervenuti più volte sul tema della espropriazione del territorio che gli elbani storicamente hanno dovuto subire. Il territorio non dovrà andare né al Coni, né agli ambientalisti e ai professori universitari, ma dovrà tornare ai riesi e ai capoliveresi, a coloro cioè che per generazioni ci hanno vissuto e sofferto e a cui fu espropriato. Solo loro hanno il diritto di operare un recupero storico dei luoghi della miniera e ritagliare spazi per un ordinato sviluppo turistico, al quale hanno pienamente diritto.


lido di capoliveri panorama spiaggia

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