Torna indietro

Il "verde" Graziano Rinaldi interviene sul programma: il problema giovani

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 20 aprile 2004

Era troppo facile prevedere che saremmo arrivati a ridosso delle elezioni con molta confusione riguardo ai candidati e senza veri programmi, questo vale per tutti gli schieramenti, purtroppo anche per la sinistra portoferraiese che da almeno un anno aveva faticosamente mandato avanti qualcosa di più di semplici prove di dialogo, confluite qualche mese fa nella presentazione alla cittadinanza delle “Linee programmatiche”, ovvero dei principi generali a cui tutta la sinistra (hanno sottoscritto il documento tutti quelli che stanno a sinistra dell’UDC !) avrebbe dovuto ispirarsi per nominare i candidati e per elaborare il programma dettagliato da presentare il 13 maggio prossimo. Se state leggendo queste righe molto probabilmente avrete già sentito parlare delle vicissitudini che hanno portato la sinistra della nostra città a strappi progressivamente sempre più laceranti: pur avendo una precisa idea sulle responsabilità confesso di non conoscere altrettanto lucidamente una soluzione per rimettere insieme i cocci. Del resto questo compito spetta ai segretari dei partiti e ai leader dei gruppi ed associazioni che hanno lavorato per un anno al progetto di lista comune di tutta la sinistra; non essendo né l’uno né l’altro, ed avendo fiducia nel senso di responsabilità degli stessi, credo che sia tempo, comunque, di incominciare a parlare del Programma, ovvero rispondere alla domanda: “perché dovrei votare proprio questa lista piuttosto che un’altra?” Già nelle Linee programmatiche erano indicati i “capitoli” del programma, ne riprenderò uno che forse può sembrare poco congeniale al il partito di cui faccio parte (i Verdi) ma che invece mi auguro sia ben presente a chiunque, anche agli avversari politici: cosa faremo una volta alla guida dell’amministrazione comunale per i bambini e gli adolescenti ? Sebbene io creda che vada riconosciuto all’assessore Bertucci il notevole merito di essere tempestivamente riuscito ad ottenere gli spazi sportivi dell’ex caserma della Finanza, così come non si può dire che l’assessore Nurra non si sia dato un gran daffare sbloccando importanti situazioni nell’ambito della scuola dell’obbligo (per fortuna questa giunta non si è occupata solo di edilizia!), l’amministrazione uscente ha dimostrato di non avere nessuna idea in proposito. Questo è stato chiaro fin dall’inizio, quando, anziché intervenire sul poco che esisteva, ha prontamente fatto fuori il Centro Giovani del Comune, un’istituzione ormai presente anche nei borghi più sperduti dell’appennino. Evidentemente il sindaco e il suo vice non ritenevano quella dei giovani una priorità. E lo capisco. Perché credo ci sia un’età per tutte le cose, per esempio la sensibilità verso i problemi dei bambini e degli adolescenti è, a mio avviso, forte nell’età di mezzo, quando si è ancora genitori di figli che condividono con noi lo stesso tetto. Il problema è complesso e sarebbe solo un presuntuoso chi pensasse di affrontarlo dalla a alla zeta: esso necessita di un’elaborazione comune e di un confronto con chi ha a che fare quotidianamente con i giovani. Intanto però, sempre partendo dalle Linee Programmatiche della sinistra portoferraiese, proviamo a mettere alcuni punti fermi: la scuola e il Centro Giovani. Per quanto riguarda la scuola è il caso che si incominci a parlare di qualcosa di più della mensa (so di chiedere troppo, oggi, ai genitori dei bambini colpiti da salmonellosi). Dovremmo forse incominciare a vedere la scuola come un luogo dove i ragazzi possano trascorrere spontaneamente parte del loro tempo libero praticando attività di ogni tipo, la scuola come contenitore aperto alla crescita e alla formazione permanente, già oggi del resto, per merito di qualche volonterosa insegnante, l’istituto comprensivo di Portoferraio (le scuole medie), sono aperte tutti i pomeriggi con i più svariati corsi già frequentati da qualche migliaio di adulti. Queste esperienze vanno valorizzate e potenziate ed allo stesso tempo inserite in un progetto più generale di “cultura” che non si esaurisca nell’ “evento”. Abbiamo a Portoferraio numerose opportunità e spazi: la bellissima e nuova biblioteca Foresiana nello splendido palazzo della caserma De Laugier: immaginate quel meraviglioso portico e la straordinaria piazza finalmente frequentato dai portoferraiesi, grandi e piccini; già ora esiste una sezione della biblioteca dedicata ai bambini e ai ragazzi, creata apposta con operatrici che stimolano i giovani frequentatori alla lettura, il primo passo è stato fatto e anche in questo caso è giusto che chi succederà nell’amministrazione della città raccolga il buono che è già stato realizzato. Un’altra struttura molto interessante individuata nelle Linee programmatiche della sinistra da adibire a polo scolastico, è la ex caserma della Finanza. Chiunque si presenti alle elezioni dovrebbe dire cosa vuol fare di quegli spazi. A sinistra è un po’ di tempo che si pensa ad un vero e proprio “campus” per i nostri ragazzi. Ci vorranno molte energie per realizzare questo sogno e se saremo maggioranza in Comune vorremmo condividerlo con tutti, anche con i nostri avversari, perché quando si governa una città lo si fa per tutti, anche per chi non ti ha votato, e i figli a scuola ce li mandiamo proprio tutti, indipendentemente dalle sfumature politiche o filosofiche. Si tratta di un’opportunità troppo importante per l’Elba, ed approfitto di queste righe per invitare tutte le forze politiche ad incominciare a parlarne. E’ questo un progetto che deve essere condiviso e sostenuto dall’intera comunità, anche simbolicamente sarà momento di unione e creerà identità. Pensate a quegli edifici, dove, oltre a prevedere delle normali aule scolastiche, si progettino laboratori ed aule di ricerca utilizzabili anche dalle altre scuole elbane, insieme a tutte le strutture sportive e ricreative già presenti nell’area. Potrebbero altresì essere predisposti alloggi ad uso di insegnanti non elbani (abbiamo tutti ben chiaro il disagio del pendolarismo degli insegnanti) e di studenti dell’isola che necessitino anche per brevi periodi di soggiornare nel capoluogo. Durante il periodo estivo la struttura potrebbe essere usata per scambi culturali con insegnanti e studenti di altre parti del mondo. L’idea che vogliamo realizzare con la nostra Amministrazione è quella di un vero e proprio Centro di Cultura Permanente aperto agli incontri tra culture diverse, un luogo di scambio e di conoscenza, com’è naturale che sia un’isola civile, molto simile ad un Campus universitario anglosassone, ma più democratico ed aperto, un punto di “diffusione” di cultura e conoscenza. Immaginate per piacere il grande piazzale della ex caserma dove sia stato tolto il cemento e tenuto a prato, dove i nostri ragazzi potranno studiare, formarsi e socializzare ad un livello finalmente europeo. Questo progetto, che solo basterebbe a qualificare qualsiasi amministrazione pubblica, non esclude l’utilizzo di altre strutture scolastiche sul territorio, le supplisce e le integra, completando l’offerta formativa a tutti i livelli; non esclusi corsi di specializzazione pre e post universitari e un centro di formazione permanente per adulti. Sul Centro Giovani una sola cosa dobbiamo fare: riaprirlo. Riorganizziamo ciò che è stato cancellato in base all’esperienza fatta negli anni passati e facciamone un vero punto di riferimento per tutti i giovani, che essendo anche molto diversi tra loro, hanno bisogno di differenti stimoli. Non sfioriamo neanche col pensiero l’idea totalitaria di “formare i giovani”, compito di amministratori democratici è dargli tutti gli strumenti e le opportunità possibili e non altro. Costruiamo insieme questo centro insieme ai giovani stessi, là dove ora c’è un pauroso vuoto che i ragazzi colmano come meglio possono, non è troppo tardi, coinvolgiamoli in questo progetto, più dei soldi è necessaria sensibilità e competenza: l’amministrazione può disporre, se lo vuole e li ricerca, di tutti e due. L’adolescenza può essere un’età meravigliosamente felice, intensa e romantica, ma può altrettanto facilmente trasformarsi in un balzo nell’abisso, le famiglie e i nostri ragazzi e ragazze hanno tutto il diritto di trovare nell’amministrazione chi li sta a sentire e li aiuta: molto presto l’essere umano acquisisce il senso di appartenere ad una comunità, ed è solo sulla base di questo sentire comune che si può sviluppare un autentico senso civico. Auspico che meglio prima che poi si incominci a discutere di questioni come queste: sarebbe frustrante ritrovarsi in campagna elettorale a disquisire sui vasi nel centro storico e delle magnolie in calata, è troppo chiedere di passare dal folclore alla politica?


de laugier caserma congressi

de laugier caserma congressi

studenti corteo pace

studenti corteo pace