Glielo hanno comunicato nella mattinata di Giovedì 15 Aprile, ma Don Sandro Tredici disobbedientissimo cappellano ospedaliero portoferraiese non si è certo fatto cogliere di sorpresa. Quando gli hanno comunicato che a causa dei lavori da fare nella contigua stanza mortuartia, gli arredi sacri dovevavo sloggiare dalla cappella, ma anche che lo spostamento era definitivo, poichè si pensava di destinare il locale a non precisati "altri servizi" (anche se si dovrebbe trattare di un'espansione della "Morgue" per rendere più confortevole lo stazionamento dei familiari dei defunti) Don Sandro ha reagito opponendo un bel NO. Il sacerdote ha detto chiaro e tondo ai due interlocutori, un impiegato tecnico e la segretaria di uin dirigente che non aveva alcuna intenzione di accettare che, dopo 22 anni la Cappella dell'Ospedale di Portoferraio lasciasse il piano terra per essere "rimontata" al quarto piano dello stabile in attesa di essere ricostruita più in basso, quando e se si troveranno i soldi: "Prima di tutto - ci ha dichiarato - perchè è giusto che il luogo di preghiera e del conforto sia vicino al luogo del dolore". E l'energico prete settantenne sembra determinato a non finirla lì,ha deciso di sollevare il caso richiamando l'attenzione di tutta la stampa, alterna argomenti tesi ad ottenere il ragionamento dei suoi interlocutori, ma non disdegna di fare la voce più grossa. Don Sandro rammenta la particolarità dei rapporti che devono intercorrere tra la Curia e la Direzione Ospedaliera per quanto attiene ai luogi, occasioni e persone del culto, ma dice che sta valutando se dare l'avvio ad una raccolta di firme contro le decisioni della USL, in mattinata ha perfino dichiarato ad una collega che ci sono dei fedeli pronti ad appoggiare Don Sandro nell'occupazione della piccola stanza consacrata che risulta molto visitata. "Non tengono conto di quanta gente viene qui a pregare malati, ma anche loro familiari .. persone di tutta l'Isola che poi mantengono un rapporto affettivo con questo luogo - dice il sacerdote che aggiunge una spillata - sono troppo "laici" per capiri i bisogni religiosi delle persone comuni". Ispira istintiva simpatia questo anziano sacerdote che si è inventato la BOC un carrettino pieno di libri che definisce con autoironia Biblioteca Ospedaliera Circolante e che spinge per le stanze dell'ospedale spingendo alla lettura i malati, un po' come voleva fare a Pianosa anni fa dove pretendeva di entrare nel carcere a cielo aperto con altare mobile per dire messa ai gruppi di detenuti impegnati nelle attività della colonia penale agricola. Don Sandro ama la mobilità quindi, ma per la cappella è irremovibilmente statico fronteggia il "nemico" geometra senza arretrare d'un passo.
don Sandro tredici