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Pamela Villoresi, la Gattina seducente

Scritto da : Daniele Palmieri
Pubblicato in data : giovedì, 08 aprile 2004

Un pubblico numeroso è intervenuto mercoledi 7 aprile per assistere alla commedia "Il gufo e la gattina", l'ultimo spettacolo teatrale della stagione invernale dei Vigilanti. Pamela Villoresi e Pietro Longhi i due ottimi attori che hanno impersonato, rispettivamente, i personaggi di Doris, la Gattina, sedicente e seducente attrice e modella (in realtà prostituta a tempo perso) e Felice, il gufo, guardone, commesso di libreria e aspirante scrittore di belle speranze, in realtà frustrato per i troppi manoscritti rifiutati dalle case editrici. Gli occhi del gufo Felice sono amplificati da un binocolo che serve per guardare fuori, verso un mondo diverso dal suo, certamente meno monotono. I suoi grandi occhi si sono posati su Doris, che vive spensierata senza tendine nell'appartamento di fronte e incontra liberamente i suoi amori. Felice ha rivelato in modo meschino la vita segreta di Doris al proprietario dell'appartamento che non ha esitato a buttarla fuori di casa ed infatti alle due di notte avviene il primo incontro tra i due, con lei che piomba in casa di Felice come una furia indemoniata e gli sconvolge la vita. Prima si insultano e si denigrano a vicenda, con spietatezza, mettendo in mostra tutti i difetti - lei poco istruita in un continuo stravolgimento comico di parole che non usa quasi mai in modo appropriato, che si arrabbia quando non le capisce, che si ostina a negare la sua situazione di vita, lui uomo meschino, frustrato, con poco talento, in cerca di emozioni- ma che alla fine cominciano a piacersi, si studiano meglio, e allora la gattina inizia a fare le fusa e ad usare tutte le armi di seduzione, tanto che finiscono per passare insieme una notte d'amore e di passione. Passano insieme qualche settimana, tra incontri, insulti e abbandoni, con la pretesa reciproca di migliorarsi. Lei, infatti, proverà a cambiare lavoro, lui lascerà un altro legame che non lo soddisfa, capisce che Doris è importante e tenteranno di rimuovere i pregiudizi. Solo quando i personaggi toglieranno la maschera e si riveleranno per quello che realmente sono, il legame tra i due potrà partire da zero, coscienti entrambi dei propri limiti e del sentimento forte che li lega e che li spinge a stare insieme. I due attori reggono due ore di spettacolo tenendo costantemente viva l'attenzione dello spettatore, sarà per il tono "su di giri" della voce dell'attrice che spesso minaccia di urlare - e mentre minaccia già urla - sarà per le continue battute involontarie dell' ingenua attrice che è fonte costante di ilarità, o per il coinvolgimento della trama semplice che si segue senza fatica. Il buonumore costante per tutto lo spettacolo è pervaso, però, da un senso di amarezza per la misera condizione umana - lei che a forza di essere chiamata "tonta" ha finito per crederci davvero; lui che pensa di essere tanto migliore e invece è solo un guardone represso. La mobilità del bel volto di Pamela Villoresi rende il personaggio molto credibile, tanto da farlo apparire subito simpatico. Canticchia, gesticola, balla e si muove con padronanza, nei suoi mini vestitini dai colori accesi, a suo agio in baby-doll, con le cosce sempre scoperte, sicura del suo fascino e ironicamente sfrontata. Pietro Longhi sta al passo, incassa i colpi della brillante Villoresi e risponde a tono in un duetto esilarante e per certi aspetti commovente. L'intesa tra i due attori appare vincente, per uno spettacolo piacevole, pieno di "verve" e molto ben riuscito. Anche il pubblico in sala è stato sedotto dalla Gattina.


portoferraio teatro dei vigilanti

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