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Tanelli: Il Parco torni un'istituzione della Repubblica, svincolata da logiche di parte

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 07 aprile 2004

Il Presidente della Regione Toscana ha proposto tre nomi di grande spessore culturale e professionale per la Presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Persone in grado di sollevare il Parco da quella situazione di incertezza e stallo commissariale in cui si trova ormai da troppo tempo. Devono essere approvati gli strumenti di pianificazione : Piano del Parco, Piano di sviluppo economico e sociale, Regolamento – già acquisiti in modo partecipato con il territorio fino dal Febbraio del 2002. Questo può essere espletato solo da un Parco gestito dagli organi ordinari che la Legge prevede : Presidente, Consiglio Direttivo, Comunità del Parco. Deve essere sviluppato - rimuovendo pastoie burocratiche e politiche annunciate - il percorso per giungere, in modo partecipato ed efficiente alla istituzione delle Aree Marine Protette e delle aree contigue. Rimuovere la situazione illegale di blocco ministeriale dello Statuto dell’Ente. Uscire dalle incertezze sul futuro delle ex-aree minerarie e di Pianosa – magari cercando di riattivare il progetto dei Monaci che, con il concorso di Banca Etica, appare sempre di più come il seme dal quale l’Isola può trovare il suo futuro e il suo riscatto dal sempre più marcato degrado. Tante persone e lo stesso Ministro per l’Ambiente hanno potuto constatare, nella recente esposizione di Terra Futura, organizzata dalla Regione Toscana nel quadro della IX Conferenza Regionale sull’Ambiente, il valore spirituale e culturale, e le capacità relazionali, imprenditoriali, produttive e finanziarie dei Monaci e della Banca Etica. E’ necessario ripristinare in modo dignitoso la sentieristica, largamente vista come il primo e concreto biglietto da visita del Parco. Attivare i lavori già a suo tempo pianificati in termini edilizi ed economici per il restauro e la valorizzazione della zona del Volterraio prima che il castello si riduca ad un triste cumulo di rovine. Al Volterraio c’è la stratigrafia della civiltà elbana dal Paleolitico fino ai nostri giorni. Occorre fare varie cose. Sopratutto occorre ritrovare, con il dialogo chiaro e trasparente e le opere concrete, quella partecipazione sociale ed istituzionale alla vita del Parco, che l’Ente ha guadagnato con i suoi primi cinque anni di attività. Una partecipazione in grado di incidere lentamente, come naturale per tutti i processi culturali, sui nostri comportamenti individuali e sulle politiche per una gestione sostenibile ed ecoefficiente del territorio. Il Parco Nazionale deve tornare ad essere una istituzione della Repubblica Italiana, svincolata dalle logiche di parte, e che opera come previsto dal legislatore e come sentito dalla stragrande maggioranza dei cittadini, per concorrere a creare un sistema educativo ed economico imperniato sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale dell’Arcipelago. L’Elba e l’Arcipelago hanno oggi una vasta notorietà. Gli avvenimenti che accadono nelle Isole toscane superano grandemente i loro confini geografici ed hanno una risonanza internazionale.Gli atti che riguardano il Parco Nazionale possono essere un valore od un disvalore aggiunto per l’immagine dell’Arcipelago, per le politiche e l’economie che lo governano e quindi per la stessa vocazione turistica del territorio.Un turismo che non può non trovare nella qualità e nell’ambiente ,e in una promozione e comunicazione credibile, le sue strategie e linee di sviluppo.


cavoli panorama spiaggia mare

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