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Il degrado di Masso alla Quata

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 07 aprile 2004

Legambiente ha inviato una lettera al Commissario del Parco, al Presidente Regione ed al Presidente Comunità Montana per segnalare il degrado della sentieristica e dell'area di Masso alla Quata: "In questi giorni stanno pervenendo a questa Associazione numerose segnalazioni riguardanti lo stato di abbandono di numerosi sentieri dell’Elba, fuori e dentro i confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. In particolare escursionisti e cittadini ci hanno più volte segnalato la situazione della zona di Masso alla Quata, tra i sentieri 7 e 90, compresa per intero nel territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e nel Demanio Forestale della Regione Toscana, tanto che, negli anni passati e in seguito ad un’abbondante nevicata, il Parco Nazionale è intervenuto per la riapertura dei sentieri e ci risulta abbia segnalato alla Regione Toscana il degrado in cui versa gran parte dell’Area del Demanio Forestale. Da allora la situazione pare essersi aggravata 1) l’accesso al sentiero n° 24 che parte dal rifugio forestale è invaso da mimose che occupano anche il tetto dello stesso rifugio, il percorso del sentiero è ostruito da numerosi tronchi di pini caduti e la zona è costellata da alberi caduti, il piano di calpestio è devastato dai cinghiali; 2) il sentiero n° 7 , che corre sotto le Calanche fino a Masso alla Quata, è ancora ben praticabile grazie alla pulizia ed al ripristino eseguito dal Parco, ma comincia a mostrare i segni di una mancata manutenzione per il 2004; 3) la situazione della magnifica e piccola piana montana di Masso alla Quata è veramente preoccupante: la pineta di crinale che scende verso l’area del Castagnole è ormai da anni praticamente devastata dalle nevicate e dall’opera del vento, lo stato di abbandono è stato acuito dal grande incendio dell’estate 2003 che è arrivato a lambire il crinale di Masso alla Quata bruciando pini e lecci e provocando ulteriori cadute di tronchi e degrado; 4) il sentiero che scende verso il Castagnone e le Piane del Canale è introvabile all’ingresso di Masso alla Quata ed in seguito è continuamente ostruito da numerosissimi pini caduti, alcuni dei quali pericolosamente in bilico, che rendono il tracciato illeggibile se non a chi ha una grande conoscenza dei luoghi, tanto che sono ormai visibili tracciati “alternativi” per evitare gli alberi caduti o in bilico, “fuoripista” che stanno interessando e danneggiando l’area intorno al vecchio sentiero. Questo continuo ingombro rende problematico l’accesso ad un’area di grande pregio ambientale e paesaggistico, una zona di crinale e di spartiacque tra l’area boscata e quella a gariga, e che ospita anche uno dei più importanti posti di osservazione antincendio dell’Elba; 5) la pista forestale tra Castagnone e Piane al Canale è ingombra di ramaglie e devastata dai cinghiali, all’altezza dell’ex punto sosta del Castagnone (ormai completamente devastato dopo anni di abbandono) un tubo disperde acqua direttamente sul sentiero provocando un ruscellamento continuo ed uno spettacolo non certo edificante in un’isola che ha spesso carenza idrica, lo stesso bruttissimo tubo nero di plastica che alimenta la fonte del Castagnone (costruita dal Parco negli anni passati) posta sulla strada provinciale di Perone, oltre a non essere interrato perde abbondantemente da un paio di raccordi; 6) lo stesso grande castagno, un vero e proprio patriarca della flora elbana, che dà il nome all’intera zona ha subito i colpi del maltempo con la caduta della sua ramificazione più grande ed avrebbe bisogno di maggiore cura, tutela e valorizzazione. 7) Nella zona della fontana del Castagnone sono presenti rifiuti gettati nella scarpata sottostrada, compreso un cartello del Parco Nazionale spezzato alla base da qualche attempato teppista; 8) L’intera segnaletica verticale del Parco è scomparsa dal tracciato ed il degrado rende spesso invisibili o illeggibili i segnali bianco-rossi del CAI. Questo intollerabile degrado colpisce un’area tra le più conosciute e frequentate dagli escursionisti ed è preoccupante, anche dal punto di vista dell’immagine turistica, che non si sia ancora messo mano ad un suo recupero. Per questo si invitano le SS.VV. a prendere tutte le opportune iniziative per intervenire al recupero del Demanio Forestale con particolare attenzione alla pineta di Masso alla Quata; alla bonifica dell’area di crinale percorsa dall’incendio; allo sgombero dei sentieri dalla vegetazione, dai tronchi caduti e dagli alberi pericolanti; al recupero del grande albero detto “Castagnone” e della zona limitrofa; al ripristino delle opere di difesa del piano di calpestio dallo scorrimento delle acque meteoriche; al ripristino della segnaletica lungo i sentieri citati."


masso allla quata alberi sentiero

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masso alla quata incendio

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castagnone spezzato

castagnone spezzato