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Denuncia del WWF: Boschi dell'isola sempre più deturpati da discariche abusive

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 07 aprile 2004

Il WWF Arcipelago Toscano torna a denunciare il crescente degrado dell'ambiente elbano, e l'indifferenza (per non dire la negligenza) delle Amministrazioni pubbliche nella tutela dele risorse e del paesaggio dell'Isola. Recentemente, abbiamo avuto un incremento esponenziale delle segnalazioni di rifiuti abbandonati nei boschi, su terreni pubblici e privati, tanto che sul nostro sito (it.geocities.com/arcipelagotos/), nella sezione "bacheca", abbiamo pubblicato informazioni e moduli per chiunque voglia procedere autonomamente ad effettuare le segnalazioni di rimozione agli enti competenti, enti che tuttavia si mostrano gravemente inadempienti. Numerosi anche gli illeciti rilevati dalle Guardie Ambientali Volontarie WWF durante gli ultimi servizi di vigilanza sull'isola. Alcuni "casi" esemplari: - nel Comune di Portoferraio, nei pressi del fosso di Riondo, ai margini della strada - e quindi sotto gli occhi di tutti - sono accumulate macerie, inerti e altro materiale di scarto, sempre nel Comune di Portoferraio, vicino al Fosso della Madonnina, nascoste da pancali di legno, sono state rinvenute decine di batterie d'auto semiaperte, i cui contenuti tossici si sono - con tutta probalità - già riversati nell'ambiente. - nell'area umida di Mola, nel Parco Nazionale, all'interno del cantiere che - secondo il cartello esposto - avrebbe dovuto essere chiuso nella primavera dello scorso anno - ma sulla cui data di fine lavori, non si hanno informazioni certe, nonostante le richieste più volte inviate agli enti competenti dall'Associazione del Panda, sono stoccati dei barili a cielo aperto contenenti residui oleosi e vernici che potrebbero in qualsiasi momento, per urto accindentale o in seguito a piogge, riversarsi nell'ambiente circostante e questo in barba alle norme di preservazione dall'inquinamento che vigono per i cantieri condotti all'aperto! Cumuli di inerti, dolorosa conseguenza, di quell'arte tutta elbana dell'edizia "fai da te" abusiva, vengono segnlate un po' in tutti i Comuni dell'Elba, senza che le Amministrazioni competenti facciano nulla per rimuoverli. Negligenze che diventano poi penalmente perseguibili: da due anni - sottolinea il WWF - abbiamo segnalato la presenza di inerti con eternit a San Martino di Portoferraio, ma nonostante le assicurazioni fornite dall'ESA, l'eternit è ancora lì; per questo, vista la gravità dell'inadempienza, stiamo attivando le procedure necessarie per denunciare il fatto all'Autorità Giudiziaria. Un'imagine dell'Elba, quella che emerge da questi dati, fortemente contrastante con le belle foto di vacanze da sogno dei depliant pubblicitari sull'Elba: ma il numero di ospiti in decremento, dice il WWF, dovrebbe far riflettere sul fatto che la situazione reale - poi amaramente constatata da chi visita l'Elba e si addentra per boschi e sentieri- sia ben diversa da quella delle foto dei depliant. Che la realtà dei fatti sia ben diversa, lo dicono anche i rilievi fotografici allegati a questo articolo: eppure si tratta di strade e terreni sotto gli occhi di tutti, anche dei funzionari delle Amministrazioni che dovrebbero aver già provveduto a rimuovere i rifiuti abbandonati senza attendere che siano i cittadini a formulare un'istanza apposita, cittadini su cui già grava l'onere per uno smaltimentoi che si rivela alquanto inefficiente: manca una seria politica della raccolta differenziata di tipo comprensoriale, non è mai stata attivata la raccolta differenziata dell'organico, in molti Comuni le campane per la raccolta del vetro e della carta restano piene per settimane prima che si provveda allo svuotamento, manca una capillare informativa sul ritiro degli ingombranti, persino la semplice raccolta della carta è, per la gran parte delle amministrazioni elbane, ancora una chimera e intanto i costi di queste inefficienze gravano sulla popolazione.


batterie discarica fosso di riondo

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