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A Sciambere: L'orologio che non batte

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 06 aprile 2004

Cerchiamo disperatamente di essere ordinati, ma bastano due giorni di disattenzione e le nostre mail (per fortuna, vuol dire che c'è gente che ci scrive) mutano la loro natura, ci se ne accorge perchè invece del solito plin-plon all'apertura del programma si sentono provenire dalle casse dei grugniti, segno che siamo arrivati al Pig Level, livello maialaia. In quelle occasioni ci si accorge, rimettendo a posto che la mail saggiamente accantonata perchè troppo in anticipo sull'evento di cui parlava, non serve più in quanto l'evento è già passato da una settimana e noi non ne abbiamo parlato, e poi ci sono quelle circa le quali abbiamo ci siamo detti "domani gli rispondo" e poi domani e diventato domai. Però ogni tanto frugando tra le cianfrusaglie si pescano delle cose carine, magari sottovalutate, come questa che aspetta una risposta da parecchi giorni: "Salve, non c'è modo di sapere perchè l'orologio dell'arco in piazza, da dicembre o prima, è fuori uso? oltre che scomodo, non dà nemmeno una bella immagine del paese ai turisti. Luisa Bravetti" Ci rendiamo conto di non aver risposto immediatamente perchè ci sembrava troppo scontato dire: "Perchè questi non sanno far funzionare un cazzo, nemmeno un orologio" E' vero, però la domanda merita più considerazione, ci deve far riflettere, e più ancora dovrebbe far riflettere chi si propone per amministrare una città, di cui è giusto ragionare alla grande, pensando allo sviluppo economico ed alla salvaguardia dell'ambiente, con una bella manicure per spuntare gli unghioli a chi si vuole appropriare solo a suo uso consumo e vantaggio di terra costa e mare portoferraiesi (là si gioca la partita), e poi si deve realizzare una città dove i servizi importanti funzionino, che sappia convertire una parte del flusso enorme di denaro che (crisi o non crisi) circola all'isola in solidarietà, civiltà, cultura.... sì, ma devono funzionare pure gli orologi. E l'orologio di Luisa Bravetti diventa allora una metafora, sta a rappresentare le cose semplici, piccole se vogliamo, noiose talvolta, di cui però chi vuole amministrare deve tener conto, perchè sono anch'esse importanti, perchè di piccole cose è farcito il nostro quotidiano vivere. E poi le cose minute hanno anche una funzione aggiuntiva, occuparsene ci fa essere un po' più umili e meno boriosi, quindi più vicini ai cittadini, con l'aria che tira e soprattutto con le arie che qualcuno si dà, è giusto tornare a parlare anche di orologi che non funzionano. Grazie Luisa e scusaci per il ritardo.


portoferraio orologiaio Nanni Calafati

portoferraio orologiaio Nanni Calafati