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Controcopertina: Finisce in Parlamento la vicenda dei restauri a Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 06 aprile 2004

L'On Marco Lion deputato della Margherita ha presentato, sulla questione degli scavi archeologici di Pianosa, una interrogazione a risposta scritta al Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. Il documento del parlamentare recita: Esiste, o meglio esisteva in un'incatevole landa dell'Isola di Pianosa, nell'Arcipelago Toscano, un gioiello di eccezionale valore storico ed arheologico rappresentato dalla Villa Patrizia di Agrippa Postumo, nipote dell'Imperatore Augusto. Il ritrovamente viene attribuito all'archeologo Gaetano Chierici che nel 1875 pubblicò anche i risultati delle sue ricerche, ma la valenza dell'opera emersa dagli scavi è stata portata alla ribalta dalle più prestigiose enciclopedie dell'arte, non solo italiane; attualmente si deve purtroppo rilevare che questo gioiello dell'architettura di epoca romana denominato "I bagni di Agrippa", è stato deturpato da un maldestro pseudo-restauro finanziato con fondi pubblici: paradossalmente forse per la troppo disinvolta disponibilità degli stessi fondi, la Villa di Agrippa è stata rovinata da una serie di lavori iniziati nei primi anni '90 del secolo scorso e affidati, evidentemente, a mani inesperte; il danno causato al patrimonio archeologico consiste non solo nel maldestro accostamento estetico di materiali impropri per il restauro architettonico come quello di cui trattasi (copertura a cupole, più adatta a un circo o una pizzeria; una palizzata tipo ranch texano, due dozzine di pilastri tubolari di sostegno impiantati nell'area archeologica, che spezzano e rendono impossibile una visione d'insieme del monumento), ma soprattutto nelle conseguenze chimiche e meccaniche dei materiali (cemento e piombo) utilizzati diffusamente, sia a contatto con le strutture murarie che con i mosaici, materiali che, complici anche i diversi indici di dilatazione termocrioplastica, offrono un inesorabile contributo al disfacimento dei reperti; il funzionario di zona della Soprintendenza competente,ovvero la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscala, il quale ha in ogni caso l'incarico e la responsabilità di direttore scientifico del progetto, ha proceduto secondo l'interrogante ad libitum, senza cioè tenere nel debito conto le consolidate e vincolanti regole del restauro architettonico e artistico del quale l'Italia è all'avanguardia nel mondo; lo scempio dei Bagni di Agrippa, comunque perpetrato con il "restauro" delle strutture emergenti che potrebbe secondo l'interrogante far temere la richiesta di severa riduzione nel settore dei finanziamenti CEE all'Italia, è stato interpretato all'estero dal Professor J.L. Montalvà, direttore generale del Forum Unesco, come un modo scientificamente e tecnologicamente inopportuno di trattare i patrimoni culturali che appartengono alla nostra civiltà; nel medesimo senso del biasimo edella preoccupazione per i danni irreversibili arrecati alla Villa romana dalla mancata cura dei lavori da parte del funzionario di Soprintendenza responsabile per il territorio, si sono levate le proteste di insigni cattedratici e studiosi italiani che a nome delle associazioni rappresentate quali la Federazione Italiana Amici dei Musei, Forum Unesco - Università e Patrimonio - Sede di Firenze, Forum Unesco Sede di Lucca - Dipartimento di Archeologia, Italia Nostra e Legambiente, hanno inviato al Ministro per i beni e le attività culturali in indirizzo la denuncia-appello di immediato intervento; se non si ritenga necessario adottare mormative affinchè sia disposta l'immediata sospensione di qualsiasi lavoro di scavo o di restauro archeologico nell'Isola di Pianosa, al fine di non incrementare lo scempio arrecato al patrimonio culturale ed artistico italiano che con tanta cura fu riportato alla luce più di un secolo fa allorquando, peraltro, i mezzi tecnologici potevano offrire ben scarso contributo alla ricerca archeologica; se corrisponda al vero che la ditta appaltatrice dei lavori su "I Bagni di Agrippa" abbia ripetuto a più riprese negli anni i propri interventi e se, stante il singolare accanimento dei "restauri" che hanno detrminato l'attuale risultato, sia dato conoscere l'importo complessivo che è stato speso per questo reperto dalla stessa Soprintendenza o da altra amministrazione della Regione o dello Stato; se non ritenga necessario promuovere una formale ricognizione a Pianosa attraverso una commissione di esperti del settore per rendicontare gli stessi Ministeri, al di la delle giustificazioni di parte, sull'entità dei danni e sullaeventuale ipotesi di parziale reversibilità degli stessi; se, per il ripetersi di episodi simili generati in alcuni settori dalla stessa Soprintendenza per i Beni Archeologici si Firenze (come il caso del tesoro trafugato dal piroscafo a ruote "Polluce"), siano individuabili eventuali responsabilità del funzionario di zona responsabile del territorio e, in caso affermativo, se non si ritenga che lo stesso possa essere proficuamente impiegato in attività di minore responsabilità decisionale".


pianosa rifiuti villa di Agrippa

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PIanosa Zecchini Mosaici 2

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PIanosa Zecchini Rudere 1

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PIanosa Zecchini Rudere 2

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