Mi ha molto colpito - lo dico senza polemica - l’assenza di qualsiasi esponente di una parte importante dei Ds di Portoferraio all’assemblea indetta sabato dal Comitato “Su la Testa”. L’ho letta come un’evidente distanza culturale, prima che politica, come un segnale di estraneità ad una certa area e ai valori che-certo non in esclusiva –ad essa sono collegati , anche sul piano simbolico. C’erano abitanti del centro storico di generazioni diverse, presenti pure alcune “Partite Iva” però in veste di cittadini, c’era il Social Forum-Su la Testa accanto a docenti di scuola e Legambiente e I Ragazzi Del Canile (Che Manca Ancora): insomma uno spaccato di società portoferraiese ed elbana. Non esserci, almeno con una rappresentanza, ha significato disattenzione, o forse non credere al dialogo con una parte di città e di idee che si considerano in qualche modo lontane, ininfluenti (o addirittura negative?); c’ erano invece esponenti di altri partiti del centrosinistra sinistra (Ds compresi), c’erano due candidati a sindaco di Portoferraio su tre. Argomento iniziale - e principale- la democrazia nell’antica Grecia, partecipata come oggi si vorrebbe: grazie alla bravissima prof Licia Baldi, la riflessione sul rapporto tra governanti e governati , sul valore dell’ impegno politico duemila anni fa ha illuminato come meglio non si sarebbe potuto l’ attuale tema delle prossime elezioni in città. Dall’ alluvione di settembre 2002 in poi, la presa di coscienza individuale su legalità e trasparenza, (e quindi di uno sviluppo basato sulla centralità delle persone e dell’ambiente) favorita anche dal ruolo attivo di istituzioni, diciamo così, non elettive – Magistratura, Carabinieri - è approdata alla consapevolezza che all’Elba c’è un vuoto di politica e di partecipazione da colmare. Questa consapevolezza è stata per molti, in questi ultimi anni, una ri/conquista individuale, che ha toccato e rimotivato persone in tutti i ruoli e livelli, a sinistra (soprattutto) come a destra, nella ‘società civile’, nell’informazione, fuori dei partiti ma anche NEI partiti; c’ è una continuità, anche nelle persone, con quell’area (sociale, politica, culturale) che una decina di anni fa, proprio con la Professoressa Baldi, scoprì di essere quasi un quarto degli elettori di Portoferraio. Oggi quest’area è cresciuta ed è presente in tutti i partiti del centrosinistra: non tenerne conto per vagheggiare vittorie tricicliche a maggioranza all’ interno del centrosinistra – come è stato fatto - vuol dire condannarsi ad una sconfitta culturale prima che politica. Perché si rinuncia a priori all’ incontro. Il ‘tavolo’del centrosinistra non è stato inutile, anzi, ma il tempo sta per scadere: è importante sbloccarlo subito per andare con un candidato sindaco condiviso che – vincerebbe - al confronto con la città sulle cose da fare, che sono tante. Le forze politiche che vi partecipano (persone in contatto continuo con i propri iscritti ed elettori) che erano sabato alla Linguella stanno ancora facendo il proprio lavoro, che è quello di cercare di tenere insieme tutti coloro che hanno fiducia gli uni degli altri, partiti e movimenti, comitati e cittadini a partire da ciò che abbiamo già condiviso e scritto. La speranza è che la stessa cosa stiano facendo altri.
carlo rizzoli