Siamo arrivati alla millecentottantesima fotografia. Ce ne sono molte che a causa di una malcelata imperizia sono venute davvero male, panorami distorti e sfuocati che tolgono a ciò che sta davanti lo statuto di paesaggio rendendolo colore informe, un quadratino irritante e analfabeta della realtà che vorrebbe riprodurre. Altre decenti; altre che per urgenza di impaginazione sono state ritoccate, schiarite, lucidate, raffazzonate. Un bell’archivio, in due mesi e mezzo di giornale. Ripercorriamo visivamente il calendario illustrato, e per la verità siamo un po’ anche sorpresi da questo diario minimo e non. Togliendo i due avvenimenti che hanno avuto riscontro anche sulla stampa regionale e nazionale, il canile e le antenne, le altre foto che abbiamo scattato ritraevano quello che soltanto in parte eravamo abituati a vedere. Per esempio anche la via in cui siamo nati e che non comparirà mai nell’isola da cartolina, la Via Carducci, che abbiamo percorso migliaia di volte da cima a fondo, a piedi e in macchina, trafelati dalla fretta o resi fiacchi dal sole bollente sull’asfalto, ma che non avevamo mai fotografato prima del giornale, è stata una rivelazione. Intanto, all’estremità adiacente con la via Manganaro ospita una struttura paleoindustriale, che se non fosse stato per l’abbattimento del muro e per il sequestro della Guardia Forestale non ci saremmo mai chiesti: ma cosa c’è dentro? Una discarica di inerti, ci dice lo zoom dell'obiettivo. E ancora il traffico. Ore 7.30, la via è soffocata dalle auto, si replica all’una, davanti all’Ospedale è un disastro, quando piove è impraticabile. La foto è la silenziosa esegeta di un disagio che avvertivamo, ma che non avevamo mai catalogato in maniera ordinata. Le luci. Il misero flash della macchina fotografica vincendo le tenebre soltanto di pochi centimetri ci lascia spesso a piedi, eppure la via è dotata di un impianto di illuminazione di recentissima installazione, perché il buio è tanto insistente? Forse perché, ci dicono le foto e non soltanto loro, la luce è rivolta verso l’alto disperdendo così il cinquanta per cento della sua efficacia. Quante cose si vedono da un obiettivo, quante cose succedono in una via.
Via Carducci 2