Sull'esito dell'incontro fiorentino di venerdì 2 Aprile con il segretario Regionale della Quercia Marco Filippeschi di Zini, Mazzei, i fratelli Scelza, Frangioni e Fratini (in pratica la totalità della destra diessina elbana che conta) le bocche sono cucite ma quasi tutti sono convinti che i DS non andranno oltre la "retrocessione" di Scelza a semplice componente di una lista che dovrebbe avere Peria per candidato Sindaco designato. Quindici giorni fa forse su questa proposta si sarebbe trovato un accordo, ma le intemperanze televisive scelziane, la "trovata" di far uscire la lista dei firmatari, personaggi riscontrati all'interno della stessa, buone ultime le dichiarazioni di ieri sera sintesi: "io ho le firme .. le forze politiche si adeguino", hanno indisposto ancora di più parecchi soggetti al tavolo nei suoi confronti. Di fronte ad una proposta del genere è quasi certo il "NO" da parte di Rifondazione, Verdi, Comunisti Italiani e Italia dei Valori, più sfumate paiono le posizioni degli esponenti della Margherita che certo sono tuttaltro che entusiasti di ritrovarsi in lista Scelza, ma che pensano che uno Scelza "blindato" in consiglio potrebbe essere un prezzo da pagare accettabile per vincere. Paradossalmente i meno convinti paiono altri diessini: gli esponenti di un "correntone" che si avverte in piena rimonta all'interno dei DS portoferraiesi. Il documento degli aderenti alla mozione "Per Tornare a Vincere" parla chiaro: perchè la sinistra diessina possa appoggiare una candidatura (anche solo in lista) come quella di Scelza, devono maturare due condizioni: una dichiarazione del candidato che smentisca quanto ha affermato circa le altre forse politiche del tavolo e la condanna da parte dei dirigenti della raccolta delle firme. Altro motivo di irritazione dei "correntonisti" è stata l'ennesima totale esclusione di rappresentanti della minoranza interna nella delegazione recatasi a Firenze, all'interno della quale c'era più di un elemento che non si capiva a che titolo fosse là, se non per pura professione di fede riformista, in linea con quanto accaduto durante la trattativa che non ha visto, per una volta che fosse una, un rappresentante del correntone al tavolo. Ci sono insomma tutti gli ingredienti per temere che la soluzione del rompicapo del centrosinistra (o meglio del rompicapo diessino) sia sempre lontana da prendere terra.
Franco Scelza