In un clima politico ormai dominato dalle trattative pre-elettorali, si è riunito ieri il Consiglio Comunale di Portoferraio per esaminare un denso ordine del giorno caratterizzato dalla manovra tariffaria e dal bilancio di previsione dell’anno 2004.I primi quattro punti riguardavano l’ampliamento delle agevolazioni relative a tasse e imposte comunali.Per l’ICI si è innalzata la soglia di esenzione per reddito e una decisione dello stesso tipo ha riguardato anche la TARSU. Pagheranno inoltre meno imposte sulla pubblicità quegli esercizi commerciali che avranno le loro insegne nascoste da impalcature dovute ad opere di ristrutturazione, purchè i lavori abbiano una durata di almeno quattro mesi.Va però ricordato che quest’ultima agevolazione riguarda di fatto poche attività in quanto da due anni l’imposta è dovuta solo per insegne e cartelloni superiori a cinque metri. In tema di ICI il Sindaco, rispondendo ad una interrogazione di Forza Italia, ha riconosciuto che l’omessa comunicazione con la quale l’Ufficio Tecnico avrebbe dovuto avvertire i proprietari di terreni dell’eventuale sopraggiunta edificabilità (dopo l’approvazione del Regolamento Urbanistico) ha comportato un minore introito alle casse comunali di circa 200 mila Euro.Per evitare un clamoroso paradosso il Consiglio ha provveduto ad esentare gli interessati dal pagamento delle relative sovrattasse e penali. La manovra tariffaria 2004 prevede una riduzione dell’ICI sulla prima abitazione dal 4,2 al 4 per mille, un aumento della TARSU (già ai livelli tra i più alti all’Elba) del 8,5%. Resta invariata, ai massimi consentiti dalla legge (0,50%), la pesante ed iniqua addizionale IRPEF. Per ciò che concerne il Piano degli Investimenti, siamo invece alle “lacrime e sangue”. L’allegra finanza della Giunta Ageno ha comportato la violazione del c.d. “Patto di Stabilità”, ovvero una serie di parametri fissati dal Governo centrale. Pertanto nel 2004 il Comune dovrà ridurre drasticamente le spese correnti, non potrà assumere personale neppure stagionale e non potrà contrarre alcuna forma di mutuo. Le opere pubbliche potranno essere allora finanziate solo con la vendita del patrimonio comunale o con gli oneri di urbanizzazione. Da vendere non c’è rimasto molto e la Giunta di Centrodestra ha deciso allora provvedere a cedere la proprietà delle aree attualmente occupate in diritto di superficie dalle abitazioni in cooperativa (aree PEEP) e dalle attività del PIP.Tempi duri, quindi, per molte famiglie ancora oberate dai mutui contratti per l’acquisto della casa e che dovranno trovare risorse per acquistare anche il terreno.Si tratta in tutto di circa 900 mila Euro a cui si sommano circa 400 mila Euro di alienazioni di altri immobili. Se aggiungiamo 537 mila Euro di oneri di urbanizzazione si arriva ad una somma disponibile per gli investimenti di solo due milioni e 166 mila Euro. Ma il bottino appare ancora più magro se si considera che oltre 750 mila Euro saranno destinati a pagare la prima rata dell’ammortamento (14 anni) del costo di acquisto dell’impianto del Buraccio dalla Daneco. Su questo argomento i toni del Consiglio sono saliti: da quest’anno e per i prossimi 14 anni i bilanci dei Comuni elbani saranno falcidiati dalle rate da versare alla Daneco per un impianto che risulta del tutto inefficiente e che è oggi utilizzabile pressappoco soltanto come luogo di transito dei rifiuti verso il Continente. Nella ripresa pomeridiana dei lavori è stato approvato il regolamento di funzionamento della nuova Biblioteca Foresiana. Poi di nuovo un punto “caldo” relativo alla permuta dei beni immobili comunali degli ex Macelli con i terreni di proprietà della Sales antistanti l’Ospedale. La vicenda si protrae da almeno 8 anni ed era concordato un conguaglio a favore del Comune di circa 85 mila Euro.Ma l’approvazione del Regolamento Urbanistico ha fatto lievitare il valore dei beni che il Comune dovrebbe cedere.Pertanto il Consiglio ha approvato la sospensione dell’operazione in attesa di una nuova stima dei terreni e degli immobili. Una seduta intensa, quindi, ma caratterizzata dalla scarsa partecipazione tra le file dei gruppi di minoranza. Assente in toto, infatti, il Gruppo di Forza Italia (Fuochi, Sirabella e Giudicelli) e numerosi anche i “desaparecidos” del Centrosinistra (alcuni giustificati a inizio seduta). Per buona parte della mattinata dei dieci consiglieri di opposizione soltanto uno era presente.Nel pomeriggio la presenza era raddoppiata (due consiglieri).
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