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Il sentire della politica

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 30 marzo 2004

Il teatro è gremito…la rappresentazione è iniziata già da un po’ …molti i bisbigli nella sala…quanti personaggi sul palco …per una persona come me, particolarmente interessata alle diverse sfaccettature della personalità umana, è uno spettacolo nello spettacolo . Poche cose ho compreso veramente, una tra queste è che spesso l’essere umano si attribuisce delle qualità e capacità che in realtà non ha ..o meglio ha ma non esprime, nonostante pensi di farlo…questo capita ad esempio quando la critica sorge spontanea per l’operato di altri, come se una vocina interna ci dicesse “io saprei fare decisamente molto meglio”. Non a caso utilizzo il termine comprensione, che è ben diverso dal mero sapere. Comprendere significa sapere a tal punto da essere portatore di quel dato concetto o proposito, ciò che ho “compreso” diventa un arricchimento strutturale del mio pensiero …del mio agire, diventa parte di me…lo “sento” . Non mi intendo di politica ma immagino che dietro le proposte, i dialoghi, le candidature, sia presente un certo grado di “comprensione” …immagino sia presente la responsabilità di agire per il bene di un paese, guidata dalle indicazioni di ciò in cui credo…di ciò che ho “compreso” . Non fosse altro per il fatto che una cittadinanza non è certo incapace di svelare qualsiasi tentativo di coprire più o meno ingannevolmente la vera natura della mia motivazione ad assumermi certe responsabilità, mettiamoci inoltre la gravità morale vergognosamente irrispettosa nei confronti della cittadinanza stessa, ( a meno che, non consideri la gente come un branco di deficienti senza cervello che è li in attesa di farsi incantare dal suono del mio flauto) in quel caso consiglierei vivamente una lunga serie di sedute di psicoterapia, atte a ridimensionare un delirio di onnipotenza cercandone le cause profonde. Non voglio tediare oltre… anche perché lo spettacolo volge al termine ed ho paura di disturbare il pubblico nel suo ascolto , nel suo prestare attenzione alle scene…ed alla fine sarò curioso se applaudirà od andrà a reclamare i soldi del biglietto. Be' ..anche se così fosse per fortuna sarebbe solo una rappresentazione andata male … calice amaro necessario per far “comprendere” meglio la “compagnia teatrale” su quello che in realtà desidera il pubblico…che è ciò che infine da senso a tutto questo.


darsena pf panorama 6

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