E’ stata rinviata alla metà della prossima settimana la riunione della Commissione paritetica della Comunità Montana dell’Elba e Capraia che era stata delegata dalla stessa assemblea dell’ente comprensoriale nella sua ultima seduta del 9 marzo scorso, a discutere una presa di posizione congiunta fra maggioranza e opposizione sul problema della ipotesi di vendità da parte del CONI delle miniere dell’isola d’Elba. La commissione, composta oltre che dal Presidente della Comunità Montana Luca Simoni, da tre membri della maggioranza assembleare dell’Ente, nelle persone di Piero Landi, Paola Mancuso e Davide Luperini, da tre membri della minoranza, Milena Briano, Giovanbattista Fratini e Catalina Schezzini, non ha potuto riunirsi a causa della mancanza di Luperini, Schezzini e Fratini. “Non è però questo il problema – commenta il presidente della Comunità Montana Luca Simoni – perché gli assenti di oggi sono ampiamente giustificati a causa dello sciopero generale e da altri impegni istituzionali precedentemente assunti; infatti, senza alcuna poemica, ci siamo semplicemente aggiornati ad una convocazione telefonica per la metà della prossima settimana”. “Contrariamente a quanto sottolineato da una trasmissione televisiva dei giorni scorsi – precisa Simoni – la Comunità Montana non è certo stata latitante sull’argomento; lo dimostra la celerità con la quale era stata convocata l’assemblea dello scorso 9 marzo, insieme alla serenità con cui maggioranza e opposizione hanno concordato già in quella sede l’emissione di un documento congiunto”. “ La posizione della Comunità Montana dell’Elba e Capraia – continua il Presidente – è comunque quella di concordare una presa di posizione congiunta sull’argomento, a dimostrazione di sensibilità su un problema che storicamente, culturalmente ed economicamente si pone in maniera assolutamente trasversale rispetto alla realtà politica elbana”. La volontà dell’Ente quindi – conclude Luca Simoni – per la sua componente di maggioranza appartenente alle forze politiche della Casa delle Libertà è quella di discutere su questo argomento senza inutili allarmismi ma anche senza minimizzare la percezione di preoccupazione di un problema che va risolto nel rispetto delle tradizioni e delle peculiarità del territorio elbano”.
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