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Il nuovo regolamento urbanistico di Portoferraio? Un gran pasticcio.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 01 gennaio 2003

L’impressione, a caldo, che ho avuto dal Regolamento Urbanistico, sia ascoltando le relazioni dei progettisti che visionando le tavole appese alle pareti è stata duplice: mentre le relazioni sono, in larga parte condivisibili, le tavole ed in particolare le Norme di Attuazione si prestano ad interpretazioni diverse. Tra l’altro, ho la sensazione che sia mancata una stretta collaborazione tra coloro che hanno predisposto la normativa e coloro che hanno predisposto la zonizzazione e quindi effettuato le scelte urbanistiche. Dico questo poiché alcune previsioni, ma direi gran parte delle possibilità edificatorie che non sono poche ma vanno ben al di là di quanto affermato, non sono definite in modo puntuale. Ad alcune vaste aree è stata assegnata una capacità complessiva in termini di superficie coperta da realizzare , senza specificare come questa possa essere ripartita tra tutti i proprietari interessati o comunque tra coloro che ne hanno diritto. Io non posso credere che valga il principio di “chi prima arriva, prima macina” nel senso che saranno accolte solo le domande di costruzione presentate prioritariamente fino al raggiungimento della superficie indicata (ammessa dal R.U.). Se così fosse viene meno la certezza del diritto che fino ad oggi, nel bene o nel male, ha contraddistinto la disciplina urbanistica , mentre sicuramente si aprirebbero numerosi contenziosi. Tra l’altro si creerebbero anche grossi problemi a coloro che debbono gestire il R.U. poiché dovrebbero tenere una contabilità delle concessioni edilizie rilasciate, per ogni zona o UTOE, in modo da evitare di accogliere domande al di fuori della soglia indicata dalla normativa. Venendo ad altri aspetti mi pare che non sia stato affrontato il problema, ormai ineludibile almeno nel periodo estivo, della viabilità all’interno del Centro Storico, Nella Zona periurbana non sono state reperite vaste aree per realizzare parcheggi di scambio, dove lasciare l’auto per salire su bus navetta. Forse gli amministratori avranno pensato che la riapertura del canale che collegava il Porto con le Ghiaie e quindi la ricostruzione del Ponticello, di fatto risolva il problema impedendo l’accesso al Centro. Questa idea suggestiva avrebbe un costo rilevante e quindi non può essere attuata almeno nei prossimi anni. Ma a prescindere dai costi, pensate per un solo momento alla Calata Italia interrotta da un canale; praticamente diventerebbe inutilizzabile tutta la banchina Alto Fondale, a meno che non si pensi, non a ricreare l’isolotto del Centro di Portoferraio, ma a tenere aperto il canale solo lungo il viale Manzoni ed a coprire il tratto da Viale Manzoni al Porto. Ed allora il gioco varrebbe la candela? La previsione di spazi pubblici appare carente. In particolare parcheggi e verde pubblico. E’ vero che nella normativa per ogni insediamento si fa riferimento al D.M. 1444/68 con l’obbligo di assicurare all’uso pubblico spazi nella quantità minima prevista dalla legge, ma così facendo si potranno ottenere una serie diffusa di piccole aree senza un disegno organico che risponda alle effettive esigenze dei cittadini . La previsione del Polo Scolastico, tra l’altro in prossimità del Cimitero, mi sembra che risponda più a pii desideri che alla realtà. Certo avere un’unica zona dove concentrare tutte le scuole di ogni ordine e grado sarebbe positivo poiché in tal modo si potrebbero riunire e migliorare i servizi per studenti ed insegnanti. E’ opportuno però fare i conti con le risorse disponibili ed ogni nuova AULA oggi costa in media 60 mila euro. Portoferraio ha avuto concretamente questa possibilità così come era stata prevista dal primo strumento urbanistico comunale del 1972. Ma il piano è stato disatteso. In una zona di facile accesso si trovano già tre grossi plessi scolastici, un campo di calcio ed un palazzetto dello sport; sarebbe stato sufficiente utilizzare le aree degli ex macelli già di proprietà comunale e le aree dove recentemente sono stati costruiti due nuovi edifici per ottenere, con una spesa decisamente inferiore, quello che oggi ci viene proposto. Suscita perplessità la riduzione della fascia di rispetto cimiteriale da 200 m a 50 m. cioè il minimo disposto dalle leggi in materia e di questo non ravviso la necessità. Per servire le zone di espansione residenziale a prevalente interesse pubblico (zone PEEP) è prevista una viabilità, per un lungo tratto pedecollinare, di difficile realizzazione se non mediante notevoli sbancamenti e muri di contenimento, sia a monte che a valle , di grosse dimensioni. L’indicazione di Piano sembra pertanto solo un abbozzo da definire successivamente. Il raddoppio della strada provinciale sul piano di S. Giovanni potrebbe limitarsi al tratto compreso tra Bivio Boni e ed il bivio della strada per Colle Reciso o in funzione dell’approdo turistico con il bivio con la località S.Giovanni. Il discorso sulla viabilità extra-urbana meriterebbe un’analisi più attenta di quanto sia possibile fare in questa “chiacchierata” ed investe una considerazione complessiva della rete viaria principale Con modesti interventi, anche al di fuori dell’ambito comunale, sarebbe possibile alleggerire la pressione su Bivio Boni. Mi riferisco in particolare al collegamento diretto Marina di Campo – Lacona – Colle Reciso, così come, opportunamente previsto dal R.U. il collegamento della zona degli Orti con la strada di Colle Reciso. Ma questo , la viabilità extra-urbana è un problema che va affrontato con gli strumenti sovraordinati e con scelte politiche coraggiose come l’individuazione di un nuovo porto dove far attraccare una parte dei vettori marittimi che oggi arrivano a Portoferraio, ricordandoci che ogni tre turisti che scendono dai traghetti uno va a Capoliveri. Il previsto spostamento della zona artigianale, dall’Antiche Saline di S.Pietro agli Orti, merita una riflessione seria su come potrà svilupparsi tale trasposizione e quali situazioni anomale potranno verificarsi. A prima vista questa scelta appare come un grosso regalo ai commercianti ed agli artigiani insediati nella zona. Se ritorniamo con la memoria al momento in cui in Comune si discusse del prezzo di vendita delle aree agli artigiani, già di proprietà comunale, ricordiamo come tutti i gruppi politici facessero a gara per ridurre il costo unitario del terreno. Dopo la chiusura della Cementeria si voleva rilanciare l’attività produttiva. Invece tali aree sono state utilizzate in modo diverso(i veri artigiani sono pochi) ma il prezzo di cessione fu poco più che simbolico. Fare oggi questo nuovo regalo appare quanto mai singolare, tenuto altresì conto che coloro che trasformeranno i loro immobili in edifici residenziali, con notevoli vantaggi economici, riceveranno dal Comune, sicuramente non a prezzo di mercato, un lotto di terreno in località Gli Orti per continuare la propria attività artigianale o commerciale. Per una puntuale analisi quantitativa occorre disporre delle cartografie, per cui mi sono limitato ad alcune osservazioni di carattere generale. In conclusione oltre a riaffermare anche in questa occasione, la mia convinzione sulla illegittimità delle norme per la costruzione della “prima casa” in quanto le scelte urbanistiche, e quindi l’uso del territorio debbono essere finalizzate a soddisfare l’interesse generale per uno sviluppo razionale della città e degli abitati senza tener conto delle caratteristiche dei proprietari delle aree, trovo almeno singolare che in mezzo ad una normativa generica che necessita di successive precisazioni e puntualizzazioni, si ritrovano specifiche norme per piccoli lotti o per specifiche attività. Se le Norme di Attuazione non saranno meglio definite e rese intelligibili a tutti (per esempio che cosa vuol dire Volumetria di diritto e cosa comporta e per chi?) si può trarre la conclusione che l’Amministrazione Comunale abbia voluto lasciarsi la possibilità di contrattare le possibilità edificatorie con i vari proprietari, magari premiandone alcuni a danno di altri. Si torna in tal modo all’urbanistica –contrattata che è stata all’origine dei tanti guai per numerosi politici, tecnici ed amministratori. Sono certo che con le osservazioni che lo stesso Ufficio Tecnico necessariamente dovrà presentare e con l’accoglimento delle osservazioni di interesse pubblico che saranno presentate dai partiti e dalle associazioni, l’Amministrazione vorrà rimediare a tutto questo. Del resto sarebbe opportuno vivere in un paese, citando una celebre frase di un capolavoro della cinematografia italiana, “dove buon giorno, vuol dire buon giorno”.


portoferraio golfo veduta

portoferraio golfo veduta

portoferraio via carducci traffico

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portoferraio tetti panorama veduta piazza gramsci

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nedo volpini

nedo volpini