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L'ntervista del candidato contestato a suggello della rottura con la sinistra

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 21 marzo 2004

Difficile, al di là delle forme leggere il comunicato dei DS di Portoferraio diversamente da una pietra tombale posta sull'alleanza di centrosinistra. Il gruppo dirigente della Quercia portoferraiese ha deciso di correre da solo, le sue mosse d'ora innanzi potranno solo tendere a cercare nei confronti tanto della Margherita quanto della sinistra e dei movimenti di spezzare, di erodere, di catturare chi sarà più sensibile alle lusinghe, di un possibile pubblico seggiolino. Il comunicato risponde a tutti coloro che chiedevano un passo indietro di Scelza con un no secco, un rifiuto a considerare le ragioni degli altri che completa l'opera di autoisolamento dei DS, alla quale ha contribuito l'intervista a tratti delegittimante a tratti irridente dell'ex candidato sindaco ora anche ufficialmente candidato vicesindaco di un sempre più improbabile sindaco. I soggetti piccoli o piccolissimi che si sono macchiati della colpa di chiedere "civilmente" ad un candidato di non partecipare alla competizione, hanno ricevuto la loro dose di ironia e di ingiustificato snobbismo ... signori che vanno in giro per l'Elba ... presidenti di movimenti non autorizzati a parlare dai loro iscritti.. partiti senza sede ... altri movimenti "confusi". Se occorreva ancora una riprova che Scelza non è adatto a governare una coalizione di centrosinistra l'abbiamo avuta. Anche perchè in un passaggio il dirigente dell'ESAOM ha detto papale-papale di puntare ad un "triciclo" portoferraiese con Margherita e SDI. Stante l'attuale DS Scelza è un perfetto candidato di partito, o meglio la quercia portoferraiese è un perfetto partito del candidato, o forse i DS hanno rinunciato al loro ruolo di forza politica per trasformarsi "amerikanamente" in comitato elettorale. Non si spiega altrimenti questo andare avanti acritico (ed impolitico) come un Titanic contro la montagna di ghiaccio, macchine pari avanti tutta, con il timone bloccato, il non prendere in considerazione una rotta diversa. Ma più ancora dello svuotamento di un partito della sua perdita di essenza ci sorprende e preoccupa, il "o me o nulla" di un candidato (dichiarato biscardianamente imprescindibile) che decide scientemente di continuare, di non ritirarsi di fronte ad un ventaglio ampio di richieste in tal senso, che se non esaudite isoleranno il suo partito. Scelza ha detto molte cose, nella sua intervista, che secondo noi non stanno né in cielo né il terra, che ci hanno molto ricordato nell'intemperanza l'Ageno Furioso di qualche mese fa, ed alcuni dei passaggi della sua intervista sono degni di chiosa. Scelza ha affermato di aver letto su Elbareport "articoli agghiaccianti" in cui si descriveva la città di Portoferraio ed alcuni "soggetti" (tra cui i commercianti) come "un insieme di malfattori in attesa di corrompere ed essere corrotti". Non è vero. Non lo abbiamo mai scritto né pensato. Abbiamo scritto al contrario che c'è un commercio poco difeso da associazioni di categoria troppo inclini (come Scelza e come il sindacato CGIL) al canto delle sirene della grande distribuzione. Ma non è un reato stare sostanzialmente a destra nelle scelte (commerciali, urbanistiche, portuali) anche se si hanno etichette di sinistra, è solo incoerente e disdicevole. In un altro passaggio Scelza ha detto che si sono persi mesi per ragionare delle sue contravvenzioni. Ci dicono che non è vero. Delle sue contravvenzioni si ragiona da un paio di settimane. Il tavolo si è piantato caso mai per mesi sul travaglio interno dei DS che ha partorito la sua candidatura. Scelza ha ancora detto che quel documento, in cui gli si chiedeva un passo indietro, è stato fatto a tambur battente per fare saltare un ultima riunione programmata a Piombino. Non è così. Quel documento (a proposito di quattro amici al bar) è stato approvato otto giorni prima della sua presentazione (ed è stato "congelato" mentre qualcuno sia della sinistra che della Margherita tentava di far ragionare i DS) da un'assemblea costituita da rappresententanti dei soggetti firmatari, a cui hanno partecipato 54 persone (più della metà degli iscritti ai DS di Portoferraio, crediamo) che ha registrato 34 interventi di buon livello. In 34 casi su 34 si è espresso il parere che la candidatura Scelza non era accettabile per una serie di motivi che andavano dal suo non essere innovativa all'aver provocato una frattura nei DS (che se era monolitico non impiegava mesi a risolvere la questione) ed altro ancora; la "contravvenzione" era solo uno degli argomenti addotti. Taciamo, per buon gusto, sulla parte della dichiarazione di Scelza che ci chiamava in causa personalmente: la calunnia è un reato prima di ogni altro aspetto vile, non è cosa che ci riguardi.


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