A Sciambere del ponte

A seguito delle perizie commissionate dalla Gea-Coni gestioni insulari S.p.A. risulta che i siti minerari elbani sono di scarso interesse economico e finanziario e dopo la bocciatura del finanziamento da parte della Unione Europea del progetto "Ponte sullo stretto di Messina", il governo ed i suoi partners commerciali e finanziari Gea-Coni gestioni insulari S.p.A. si sono risolti a acquistare i progetti del ponte, ormai in vendita a prezzi concorrenziali, alla modica cifra di € 500.000.000, vale a dire in pratica l'importo totale del Bond, emesso il febbraio scorso e del quale avevamo dato notizia grazie ad una soffiata della Grand Tordo S.p.A., che anche questa volta ha assistito la Gea-Coni nell'operazione. Per il momento i tecnici della società di gestione si sono limitati a cambiare i nomi sui progetti: Villa San Giovanni diventa Piombino e Messina diventa Cavo. I dubbi degli operatori finanziari non si sono fatti attendere. Durante la presentazione del progetto gli amministratori hanno spiegato però che la liquidità necessaria si è resa disponibile dopo che il sistema calcio avrà la possibilità di spalmare i debiti per i prossimi otto secoli e quindi Capitalia non vedrà fallire gran parte delle società sportive verso le quali vanta crediti rilevanti. Il ponte renderà maggiormente fruibili le zone elbane gestite dalla Gea-Coni rendendo i cespiti in carico ad essa molto più remunerativi. Dubbi sono stati avanzati anche dai sindacati, che a questo punto temono per i posti di lavoro dei marittimi, mentre la compagnia di navigazione privata si è riservata l'intervento dei propri legali per valutare l'entrata nel capitale della costituenda "Gran Ponte S.p.A.". (La compagnia statale invece vede la costruzione del ponte come la soluzione al problema deficit: meglio così ci si leva di......che un se ne poteva più, questo pare sia il commento dei manager di Stato). Dubbi anche dagli enti locali e dagli operatori turistici che, oltre a esprimere preoccupazione per l'economia futura dell'isola, vedono nel ponte un danno anche a livello ambientale. Gli ambientalisti hanno in programma una serie di girotondi ma aspettano l'edificazione del ponte altrimenti non sanno a cosa girare intorno: stanno pensando a un girotondo in gommone, coinvolgendo anche i circoli nautici locali. Entusiasta il Sindaco di Rio Marina che ha dichiarato: meglio col ponte, che un si pò fa tornà indietro una nave che viene fori un polverone! Gli operatori elbani del comparto costruzioni sono preoccupati per l'insufficienza di scorte di materiali edili, ma fonti governative, peraltro smentite ufficilamente, parlano di "uno" che pare sappia trovare tutto ciò che serve a livello di infrastrutture. Interessati nell'affare i magnati dell'editoria on-line Sergio Rossi e Fabrizio Prianti che si sono visti costretti a unire le forze e "scendere in campo". Si parla di una fusione tra elbareport.it e camminando. com che prenderanno il nome di camminandoconelbareport.comit (Comit? E' sempre meglio avere una banca nel gruppo!). Rileveranno infatti in subappalto il lotto dei lavori che riguarda le gettate di cemento. L'abbiamo dovuto fare - ha dichiarato il Rossi - così non corriamo il rischio di finirci "gettati" noi. A margine della conferenza stampa della Gea-Coni fonti vicine all'editore non escludono che lo stesso si possa candidare a sindaco di Rio Marina e Piombino. Il ponte infatti permetterebbe alla cittadina elbana di annettere Piombino, caricandosi le perdite economiche dovute ai minori introiti della Port Authority che pare venga anch'essa riconvertita in Pont Authority e alla presidenza della quale dovrebbe salire il Prianti. Quest'ultimo dovrà peraltro chiarire la sua posizione riguardo ai rapporti con il gestore di telefonia tim (pare che lo stesso fosse dipendente della controllante) e che potrebbe utilizzare le parti più alte del ponte per piazzare delle antenne telefoniche. Ne vedremo delle belle...... e intanto l'Economist ha già preso posizione...

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