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Provincia: confronto sui cinghiali

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 20 marzo 2004

Il 19 marzo la Provincia di Livorno ha convocato una riunione sull’emergenza cinghiali all’isola d’Elba nella quale sono stati discussi: il resoconto dell’attività del Consorzio “D” di caccia al cinghiale, il piano integrato di intervento di controllo del cinghiale operato dall’ATC (ambito territoriale di caccia) 10, il piano di intervento 2004 per il contenimento dei cinghiali, l’istituzione di un’Oasi di Protezione in località Schiopparello-Le Prade, la Presentazione del bilancio 2003 dell’ATC 10 e gli aspetti organizzativi dell’Ufficio caccia elbano della Provincia. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti dell’ATC, delle Associazioni Venatorie e del Consorzio dei cinghialai, delle Associazioni degli Agricoltori e per le Associazioni Ambientaliste la sola Legambiente. L’Assessore Provinciale Franchini ha brevemente illustrato le attività della Provincia, auspicato una maggiore collaborazione tra i presenti, una revisione dei perimetri del Parco pur mantenendo l’attuale percentuale di Area Protetta e chiesto che il tavolo si esprimesse sulla necessità di dare al Parco nazionale un Presidente. I Dirigenti di settore della Provincia hanno poi illustrato le intenzioni dell’Ente per la gestione venatoria per il 2004. Bellini, responsabile ormai sostituito del Consorzio di Caccia al Cinghiale, ha posto in risalto gli obiettivi di contenimento dei cinghiali ottenuti, ha detto che i cacciatori sono disponibili ad accogliere le richieste della Provincia, e chiesto l’istituzione di un recinto, sul tipo di quello esistente a Populonia, dove collocare i cinghiali catturati per poi farli abbattere dagli stessi cacciatori. L’area individuata, dopo una prima richiesta di un territorio più vasto che comprendeva anche aree del Parco Nazionale e l’intero promontorio di Fonza, è quella del “Marina 2” nel Comune di Campo nell’Elba. Bellini si è detto anche disponibile a gestire trappole fornite dalla Provincia al di fuori dal Parco. Inoltre, l’ATC ha affidato uno studio per un censimento della popolazione dei cinghiali all’esterno del Parco che, secondo i cacciatori presenti, ormai non dovrebbe superare i 450 capi. Bellini ha anche tenuto a dire, a dimostrazione dell’efficacia dell’azione dei cacciatori, che nell’ultimo anno l’ATC non ha avuto nessuna richiesta di risarcimento di danni causati dai cinghiali. Dini e Rigali, per le Associazioni degli Agricoltori, hanno preso atto della nuova disponibilità dei cacciatori ma chiesto impegni più precisi. Dini ha tenuto a dire che gli interessi sono ben diversi: da una parte c’è la necessità di difendere un’attività economica, quella agricola, che da sostentamento a molte famiglie, dall’altra un’attività venatoria di puro divertimento. Rigali ha invitato i cacciatori a prendere pubblicamente le distanze da chi danneggia le trappole per i cinghiali del Parco e fa pasturazioni abusive che si aggiungono ai ventuno punti già autorizzati dalla Provincia. Per il Parco era presente il Dottor Montauti che ha brevemente illustrato le attività svolte dall’Ente che nel 2002/2003 ha effettuato 245 catture con i chiusini e 406 abbattimenti (fuori dal Parco sono stati abbattuti altri 173 capi dal Consorzio “D”) ed ha sollecitato la Provincia ad un più stretto rapporto anche rispetto all’utilizzo della Polizia Provinciale all’interno dell’Area Protetta. Per Legambiente è intervenuto Mazzantini che ha detto di condividere gran parte del Piano di intervento integrato per il cinghiale all’Elba proposto dalla Provincia per la passata stagione venatoria, ma ha evidenziato come il Piano non fosse stato realmente applicato e come non fosse vero che con l’istituzione del Parco la popolazione dei cinghiali fosse aumentata, anzi fra dentro e fuori parco gli abbattimenti e catture sono raddoppiati negli ultimi anni portando ad una probabile diminuzione della specie che, ha ricordato l’ambientalista, nel 1996 i cacciatori valutavano in soli 800 animali ma che gli abbattimenti selettivi e gli studi del Parco hanno dimostrato essere molti di più. Per questo Legambiente chiede che allo studio dei cacciatori si affianchi un nuovo studio del parco e che i due strumenti si coordinino per conoscere una stima veritiera sul numero di cinghiali attualmente presente. Inoltre, Mazzantini ha chiesto che la Polizia Provinciale continui ad operare con abbattimenti puntuali e che gli agricoltori possano gestire gli abbattimenti e le catture così come previsto dalla normativa Regionale. Perplessità anche sulla tecnica della braccata estiva che – dice Legambiente – ha ottenuto il misero risultato di 2 cinghiali abbattuti e richiesta che gli interventi dei cacciatori su richiesta degli agricoltori e dei cittadini si svolgano con le più efficaci tecniche dell’aspetto e del balzello già efficacemente usate dalla Polizia Provinciale. Proprio queste tecniche di selezione hanno sollevato le proteste di qualcuno dei cacciatori presenti che hanno chiesto che gli agenti provinciali si facciano da parte se devono intervenire i cacciatori, paventando anche illegalità negli abbattimenti che l’Assessore e i funzionari provinciali hanno immediatamente escluso. Gli ambientalisti hanno poi sollevato anche il problema del recinto di Fonza (ribattezzato “Oasi dei cinghiali” da Mazzantini) dicendosi contenti che si fosse rinunciato all’idea illegale di farlo dentro il Parco ma ponendo anche in risalto della difficoltà di realizzare una tale struttura che necessità di un consenso dei proprietari dei terreni e di essere inserita negli strumenti di gestione del territorio. Il Presidente dell’ATC 10, Diversi, ha poi illustrato il bilancio dell’ATC, un bilancio molto ricco che ha accumulato negli anni oltre 200.000 euro e che permetterà all’ATC dell’Elba di fare molte delle cose che non è riuscito a realizzare in questi ultimi anni. L’Assessore Franchini ha poi brevemente illustrato il progetto di istituire, così come previsto dal Piano Faunistico Provinciale già approvato anche dalle Associazioni Venatorie, un’Oasi Faunistica a Schiopparello in difesa dell’avifauna della zona umida portoferraiese che è già compresa anche in un Sito di Importanza Regionale. La riunione ha visto una discussione molto serrata ed accenti molto diversi, ma si è svolta comunque in un clima costruttivo e collaborativo che fa ben sperare dopo anni di aspre polemiche.


cinghiali piccoli

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