Una importante operazione di salvataggio è stata portata a compimento dagli uomini della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Portoferraio nella tarda serata di giovedì 18 marzo. Dopo le ore 22 giungeva infatti alla Guardia Costiera di Livorno dell’Isola d’Elba una disperata richiesta di soccorso proveniente da una imbarcazione che in un primo tempo veniva data in navigazione 50 miglia a Sud dell'Elba, in fiamme e con cinque persone a bordo. A quel punto venivano immediatamente fatte uscire le motovedette CP 868 da Porto Santo Stefano e la velocissima CP 892 da Portoferraio. I due mezzi si ponevano alla ricerca che culminava con il rinvenimento da parte della motovedetta di Porto Santo Stefano, sottocosta all'Isola del Giglio (due miglia e mezzo a Sud-Est) di quello che ormai restava del Thor, un catamarano vela-motore ormai distrutto fino all'opera viva dalle fiamme che si erano generato nel vano motore. "I 5 naufraghi (quattro uomini di nazionalità austriaca ed una donna ucraina) che avevano indossato i giubbetti di salvataggio si trovavano in acqua presso il relitto ormai prossimo a colare a picco - ci ha dichiarato il Comandante Lopresti da Porto Santo Stefano - attaccati ad uno zatterino parzialmente sgonfio". I Marinai della CP 868 recuperavano i 5 issandoli a bordo e fornendo loro le prime cure, contrastando il leggero stato di ipotermia che derivava ai naufraghi dalla loro permanenza in acqua con apposite termocoperte elettriche. E mentre la CP 892 prendeva la rotta del ritorno a Portoferraio (dove arrivava intorno alle 1.30) la CP 868 col prezioso carico, puntava su Porto Ercole, il più vicino degli approdi, dove intorno alle 0.30 i protagonisti della disavventura venivano sbarcati e trasferiti (soprattutto in via precauzionale) all'ospedale di Orbetello.
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