Torna indietro

Far ragionare gli ubriachi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 31 dicembre 2002

Tentare il dialogo con i politici è come cercare di far ragionare i ‘briachi. Ebbri di decisionismo e potere, sia esso a livello di champagne o vinaccio cartonato, hanno perso la capacità di comunicare con la gente, e così, il contatto con la realtà. Assolutamente indifferenti ai bisogni reali, indisponenti e seccati alle richieste di tornare in se, vanno avanti pensando alla prossima mossa come se fosse il prossimo bicchiere necessario a ritirarli su. Un dialogo con la destra, personalmente non lo credo possibile, sono nata così, cuor di sinista. Ma la sinistra che ho nel cuore, non è certo quella che mi vedo attorno. L’opposizione non riesce a più a rapportarsi con la popolazione, che ambirebbero, però, a governare. Un esempio per tuttil la questione guerra/pace. Nel nostro piccolo, i politici di sinistra hanno dimostrato di aver perso il cuore, proponendo la manifestazione di sabato 28, che poi, però, non hanno organizzato. Speravano forse, che la gente di buona volontà avrebbe partecipato nonostante la loro mancanza d’impegno. Come i ‘briachi, con i riflessi lenti, hanno agito in maniera scoordinata e incurante, e comunque, troppo tardi per evitare il disastro. Per incapacità o per scelta? Probabilmente tutte e due. Il risultato è quello di non essere riusciti a convincere riguardo ad una possibilità di cambiamento grazie a loro. Come i ‘briachi, i politici non si rapportano con nessuno e, a forza di promettere che ‘smetteranno’, si stanno auto-condannando alla solitudine. Da questa mancanza di attenzione alla voce del popolo, come dall’alcolismo, si può uscire, ed è ciò che auguro a quelli che, questa volta, non ce l’hanno fatta. Ci vogliono una ferma volontà e un duro impegno. E, soprattutto, bisogna farcela da soli, come da soli bisogna prendere atto di essere affetti da una grave forma di incomunicabilità. La partecipazione e l’entusiasmo della gente sono indispensabili alla ripresa, ma il passo più grosso per il cambiamento di rotta, devono farlo fra se. Nessuno può affrontare il processo di disintossicazione al loro posto. Quando la gente li vedrà mettere in pratica i buoni propositi e li riterrà credibili, solo allora la gente scenderà in piazza assieme ai suoi politici e, al quel punto, anche loro dovranno esserci. Tatiana Paolini Merita ragionare su quanto afferma Tatiana, pur tenendo conto del suo essere fieramente di parte e massimalista, perché Tatiana pone problemi reali e sensati soprattutto utili a chi vuol ricondurre al comando del Paese e delle istanze locali la galassia (temiamo nebulosa) sinistra. Sembra dire Tatiana, che con questi Santi non di va in Paradiso, anche se si evita la pena perpetua all’inferno oppositivo. E atteso che la diagnosi, per quanto venata di pessimismo, ha una sua dignità teorica e riscontrabilità, il ragionamento successivo comporta uno spostamento di chiappe di tutti (Tatiana inclusa) verso il che cosa c’è da fare realmente per iniziare a costruirla quest’altra più nuova ed efficiente sinistra...


portoferraio piazza della repubblica antenne striscione

portoferraio piazza della repubblica antenne striscione