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L'insostenibile leggerezza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 16 marzo 2004

Negli Stati Uniti, durante la campagna elettorale per il Presidente, viene passata al setaccio tutta la vita politica e privata di ogni candidato. L'opposizione non fa sconti di nessun genere ed il candidato cura nei minimi particolari l'irreprensibilità della sua immagine fino a farne un culto. Certamente l'Elba non è gli Stati Uniti e Portoferraio non è New York ma dire che un candidato sottoposto ad un'indagine penale presta il fianco alle critiche dell'opposizione e getta discredito su tutte le forze politiche che lo appoggiano, è comunque dire un'ovvietà. Tanto più quando in quella coalizione sono state approvate delle regole di individuazione del candidato che mettono al primo posto l'assoluta irreprensibilità del soggetto di fronte alla giustizia. Ma forse qui all'Elba anche le ovvietà devono essere spiegate. Soprattutto se, per difendersi, si arriva a negare l'evidenza Franco Scelza non nega il fatto, di aver protratto una concessione provvisoria incassandone i benefici, con il beneplacido della Giunta Comunale di destra (è proprio vero che davanti agli affari non si guardano più i colori), ma dice che il fatto non è grave, che è solo una sanzione amministrativa. E che lo dica lui, anche se non è di buon gusto, anche se sarebbe stato tanto più apprezzato un dignitoso farsi da parte per non condizionare le indagini e per non gettare un'ombra su tutta la sinistra, è anche comprensibile. Ma che gli esponenti del suo partito, di fronte all’evidenza dei fatti (c'è stato un sequestro ordinato da un Pubblico Ministero che sta indagando su gravi illeciti di abuso di ufficio nelle allegre concessioni operate dal Comune di Portoferraio sotto la giunta Ageno), siano arrivati ad avallare queste penose giustificazioni, arrendendosi davanti alla tesi che Scelza non sia indagato perché non ha ancora ricevuto un avviso di garanzia, può essere soltanto farsesco o veramente preoccupante. Sarebbe farsesco che i DS non sapessero che l'emissione di un avviso di garanzia durante le indagini preliminari, costituisce un’eccezione, perché chiaramente è un atto che può mettere in allarme l'indagato e spingerlo ad inquinare le prove. L'avviso di garanzia viene emesso solo quando l’accusa ha la necessità di compiere verso l'indagato un atto che richieda le presenza del suo difensore, come ad esempio un interrogatorio. Dunque, nella maggior parte delle ipotesi, per tutto il corso delle indagini, difficilmente l’indagato sarà avvertito che si sta procedendo contro di lui, ma ciò non significa evidentemente che non sia sottoposto ad indagini. Ora che i dirigenti DS non sappiano queste cose è ridicolo e perciò è lecito pensare, proprio per rispetto della loro competenza, che abbiano fatto finta di credere alla difesa di Scelza sperando che la cittadinanza e gli alleati se la bevessero. Il che è inquietante. Uno perché è sintomatico di una disperata necessità, da parte dei DS, di far passare lo Scelza a tutti i costi. Due perché dimostrano di fregarsene dell'opinione pubblica, degli stessi cittadini che dovrebbero votare il loro candidato. Finalmente capiamo perché al tempo degli scandali della giunta Ageno (le indagini sono ancora in corso anche se il Sindaco non ha ancora ricevuto alcun avviso di garanzia) i DS se ne stettero clamorosamente muti. Molto meglio buttarla sul tutti colpevoli, nessuno colpevole……., anzi, ancora meglio, nessuno è colpevole perché i fatti non sono gravi. Questa leggerezza ingannevole non deve essere condivisa. Non perché non si riconosca più il principio di presunzione di innocenza (ci mancherebbe!) ma per il semplice fatto che dovrebbe essere un normale comportamento, (ed insistiamo sulla parola normale) quello di dimettersi da ruoli pubblici quando vi sia il minimo sospetto sulla propria irreprensibilità. Oppure dobbiamo considerare Di Pietro, che si è dimesso dal suo ministero solo perché sospettato e pur sapendosi innocente, una mosca bianca, un inarrivabile eroe della seconda Repubblica? Anna Luisa Sangalli – Elba Social Forum Concordiamo con alcune delle affermazioni di Anna Luisa, sul fatto cioè che il "relativo" abuso è poco assimilabile per importanza a tre ombrelloni in spiaggia, e che un avviso non costituisce in alcun modo presunzione di colpevolezza, ma che in fase iniziale di indagine è difficile vedere emettere avvisi di garanzia. Concordiamo che Scelza avrebbe fatto bene a fare un passo indietro, e che laddove questo non fosse accaduto, come non è accaduto, un "consiglio" della sua parte politica sarebbe stato, più che doveroso, forzato. Ciò premesso non concordiamo sulla successiva parte dell'intervento di Sangalli relativo alla scarsa iniziativa su quelli che definisce gli "scandali della Giunta Ageno" da parte dei DS. Ma proprio perchè non siamo affatto teneri di solito con i DS possiamo dire che più che "inerzia di fronte a quei fenomeni" è corretto parlare di "inerzia tout-court". Altro discorso va fatto per i gruppi consiliari di opposizione (diessini e non) che invece, nell'ultimo scorcio di legislatura, hanno denunciato parecchio e hanno contribuito non poco alle indagini in corso. Ancor meno condivisibile la dietrologia della scarsa attività in previsione di indagini che avrebbero toccato Scelza che non sta proprio ragionevolmente in piedi.


portoferraio molo mediceo

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