Al dott. Angelo Bottini - Soprintendente per i beni Archeologici della Toscana Firenze Caro Soprintendente abbiamo letto la Sua difesa d’ufficio – che comprendiamo – riguardo al problema “restauro” dei ‘Bagni d’Agrippa’ nell’isola di Pianosa. A scanso di equivoci vorremmo ripetere che la denuncia-appello da noi rivolta al Ministro Urbani non ha inteso minimamente mettere in discussione la validità dell’Ufficio da Lei diretto, che abbiamo pubblicamente definito come ‘uno dei migliori d’Italia’. Siamo consapevoli che della Sua Soprintendenza hanno fatto e fanno parte funzionari-studiosi che onorano l’archeologia italiana, ma questo è un motivo in più per combattere contro anomalie come il “restauro” della villa di Agrippa Postumo. Che, ci spiace confermarlo, è totalmente inadeguato e costituisce una macchia nel panorama tanto positivo dell’opera del Suo Ufficio. Siamo certi che Lei saprà adottare le determinazioni più opportune appena avrà a Sua disposizione i necessari elementi conoscitivi. Dai Suoi interventi sulla stampa sembra di capire che Lei - per quanto Capo dell’Ufficio - conoscesse assai poco la situazione non rosea del complesso archeologico di Pianosa. Se Lei non è stato informato da chi aveva il dovere di informarLa, vorrà convenire che il problema non riguarda noi, persone esterne all’Ufficio. Ci risulta che la villa di Agrippa Postumo fu analizzata, anche per quanto concerne l’intervento di restauro, da specialisti interni ed esterni alla Soprintendenza nel corso di un convegno i cui atti furono pubblicati nel 1997. Ci risulta altresì che in tempi più recenti il Suo Ufficio è intervenuto per riparare i danni causati dalle intemperie alla copertura del monumento di epoca romana. Meraviglia che in quelle occasioni, e per tanti anni, nessuno degli addetti ai lavori abbia notato alcunché di anormale. Non deve meravigliare, invece, che le associazioni che rappresentiamo, da sempre attente alla cura del patrimonio culturale, abbiano sentito il dovere di informare il Ministro Urbani, il mondo scientifico e l’opinione pubblica su un’operazione di restauro così poco ‘conservativo’. Per quanto riguarda il Suo desiderio, lodevole, di chiarezza e di trasparenza, non possiamo che essere d’accordo. In particolare vorremmo che l’opinione pubblica avesse qualche notizia sui costi e sulle modalità con cui quel “restauro” è stato effettuato. Ci ritenga sempre a Sua disposizione. Con ossequi dott. Mauro Del Corso, presidente della Federazione Italiana delle Associazioni “Amici dei Musei” prof. Marco Bini, responsabile del Forum UNESCO - Università e Patrimonio - Sede di Firenze prof. Michelangelo Zecchini, direttore del Dipartimento di Archeologia -Forum UNESCO Lucca dott. Nicola Caracciolo, presidente di Italia Nostra Toscana arch. Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana
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