Un flusso turistico di gran lunga superiore a quello che risulta dalle statistiche ufficiali: 9 milioni di presenze “di fatto” a fronte di dati che parlano di non più di 2 milioni e trecento persone in visita all’Elba in un anno. Sono queste le cifre di cui parla sia il Presidente degli Albergatori Mauro Antonini sia il comitato regionale di Rifondazione Comunista. Un flusso sommerso che non appare in tutta la sua imponente evidenza e che ha il pericoloso effetto collaterale del consumo territorio e risorse nella maniera più pericolosa, sfuggendo cioè ad ogni controllo e ad ogni possibilità di previsione nella programmazione d’insieme del turismo. Anche la qualità dei servizi offerti - calibrati sui numeri ufficiali così distanti dalla realtà – risulta totalmente inadeguata. Rifondazione ha infatti sottolineato come l’acqua, lo smaltimento dei rifiuti, ed altre tipologie di servizi non possano far fronte ad una richiesta della quale non si conosce la reale portata. Albergatori e Rifondazione concordano sul fatto che l’industria turistica elbana, con un sommerso così consistente, sia un carro senza regole ed un rischio concreto per l’equilibrio ambientale. “A Livello elbano si è a conoscenza del problema – ha dichiarato Mauro Antonini – ma di fatto non se ne prende coscienza” C’è anche l’altro rilevante aspetto dell’evasione fiscale, dell’enorme ricchezza che sfugge alla tassazione. Nell'ambito delle funzioni di controllo regionale il consigliere Barbagli ha annunciato che la Regione interverrà anche per chiedere ai Comuni elbani un resoconto di come siano stati impiegati i fondi europei per le miniere.
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