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Rifondazione sulla maxichiatta a rischio ambientale nel porto di Piombino

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 30 dicembre 2002

Esprimiamo preoccupazione e dubbi su tutta l'operazione che ha portato all'arrivo della Bulkirony nel metodo e nel merito. Appare almeno inquietante che in merito ad un argomento dì cosi grosso impatto per il nostro territorio si sia avuta notizia sulla stampa e il giorno della presentazione ufficiale della maxichiatta che si è tenuta il 18 Dicembre, presentazione ufficiale, quindi un fatto già compiuto. L'accordo che fa sì che la Bulkirony stagioni in Porto è stato siglato tra le partì contraenti oltre un anno fa in tutto questo lasso di tempo non è stato trovato la maniera di farne comunicazione e di aprire una discussione approfondita nel Consiglio Comunale di Piombino. A tutt'oggi la massima istituzione elettiva della Città non ne sa ufficialmente niente. Non solo, si è esposto il Consiglio Comunale al ridicolo! Dopo le ripetute notizie di stampa la presentazione ufficiale nello stesso municipio! La Società che gestirà le operazioni della nave, nel corso della professionalissima presentazione, al cospetto delle Autorità e di qualche Consigliere Comunale sottrattosi al Consiglio, ha affermato di aver ottemperato a tutte le prescrizioni necessarie per evitare problemi di sicurezza e d'inquinamento. Perché allora il Sindaco e la Giunta non hanno posto la questione per tempo nelle sedi rappresentative, che non sono, per un'operazione del genere, solo quelle della nostra Città, accettando anzi che la presentazione avvenisse negli stessi locali del Municipio di Piombino (Saletta Rossa) in concomitanza con il Consiglio Comunale, impedendo, di fatto, la presenza delle istituzioni locali? Perché il Consiglio non ha discusso pubblicamente un eventuale protocollo dettagliato, preciso e vincolante? Non è importante che non siano necessarie autorizzazioni della giunta, è sicuramente però indispensabile la consapevolezza dei cittadini. Troppi disastri ecologici sono stati causati da attrezzature o impianti sicuri, certificati etc. Sono stati fatti studi e analisi del fondale prima dell'inizio delle attività della chiatta? Di certo c'è solo che la chiatta è qui aldilà e al di sopra di tutto e dì tutti, Non dimentichiamo che lo sviluppo futuro del porto non può stare nella presenza di chiattoni o cose simili ma piuttosto nei maggiori fondali, nel recupero degli spiazzi retroportualì, che ci sono e sono immensi, dei quali sì parla da anni per i quali sono necessari discussioni, progetti, modifiche, e nel celere compimento dei lavori della strada 398. In questo quindi impieghiamo energie e risorse e la presenza della chiatta, se proprio cosi necessaria, e noi non crediamo che sia così, per la sopravvivenza della Lucchini, un'azienda che rischia di tare la fine delta Fiat e di far fare a Piombino la fine di Termini Imerese, sia espressamente legata al termine delle operazioni di escavo e che sia strettamente e quotidianamente tenuta sotto controllo da Capitaneria di Porto Arpat ed Asl per le rispettive competenze.