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Controcopertina: Dov'è la destra? dov'è la sinistra?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 13 marzo 2004

Sauro Giusti è una delle persone che gode del livello massimo della nostra personale stima. Non siamo sempre stati d'accordo con lui in questi ultimi quaranta anni, ma non abbiamo mai smesso di apprezzarlo per molte ragioni, non ultima la punta di spirito che ha sempre saputo mettere anche nel dire le cose più serie. Ci ricordiamo un suo discorso al PCI negli anni 80, il vecchio guerriero stava assistendo insieme a noi ad una sfilza di interventi in cui si distinguevano alcuni "militanti" che scoprivano metaforicamente il loro petto carico di medaglie e nastrini rivoluzionari, sottolineando quello che "avevano dato" per la causa. Sauro dondolava la testa dando segni di impazienza, poi finalmente toccò a lui, si recò al leggìo "lento pede" e poi, con quasi teatrale fare, disse: "Avete dato .. avete dato .. avete dato .. - ed ancora dopo una studiata pausa il suo vocione riesplose - MA AVETE ANCHE PRESO!" Sauro ci è venuto in mente quando ci hanno narrato delle intemperanze di una signora appartenente al gruppo Nocentini, durante la conferenza stampa di ieri, che continuava a lamentarsi facendo intendere che c'era una sorta di persecuzione in atto verso chi DAVA posti di lavoro. Orbene iniziamo a sgombrare il campo da un equivoco, uno qualsiasi si chiami Nocentini o Colpevolini, Interi o Fratti, può anche disinteressatamente elargire un munifico contributo ad amministrazioni ed associazioni, ma se DA'lavoro riceve in cambio la prestazione d'opera di qualcuno e se lo fa non è mai questione di filantropia ma di convenienza. E poi la conferenza si teneva in piena Nocentinia e noi ci ricordiamo ancora ci quando i padri della patria urbanistica locale ci sottoposero il piano in virtù del quale quel luogo doveva trasformarsi in un centro commerciale "per favorire - si diceva allora - lo spostamento di esercizi commerciali che avevano bisogno di nuovi spazi" si ipotizzavano se non ricordiamo male almeno un paio di dozzine di attività diverse, per altrettanti diversi soggetti. Se avessimo sospettato che là doveva nascere quel mostro commerciale non lo avremmo né votato né favorito quel piano. Salutammo come un momento di crescita della democrazia e come un rafforzamento della visione della vita da sinistra, lo sbarco all'Elba della neonata Confesercenti, tanto che l'allora presidente Giovanni Dellea ci propose di esserne il primo segretario, ma se guardando in una ipotetica palla di vetro, avessimo visto che nel direttivo di una associazione, nata soprattutto per organizzare ed incentivare il piccolo commercio, dove sedere fino allo scorso anno un quasi monopolista come Nocentini, se avessimo previsto che quell'associazione si sarebbe messa in posizione prona ("a pecorina") su "varianti" e su piani del commercio che hanno influito molto sulla fortuna del già citato, che nasce dallo e sullo spappolamento della rete commerciale cittadina, avremmo detto che della Confesercenti potevamo fare pure a meno. La realtà cari lettori è che le pianificazioni le urbanizzazioni le condizioni di mercato che hanno prodotto il fenomeno Nocentini le ha pagate in maniera diretta o indiretta la collettività elbana intera, e che questa grande operazione capitalista è stata favorita dal comportamento di giunte di destra e di sinistra, da organizzazioni di destra e di sinistra o almeno sedicenti tali. Cara signora che si scalda tanto perchè "ha dato" (posti di lavoro) lei HA ANCHE PRESO per dirla con Sauro. Ma continuando a frugare nei ricordi ci viene in mente un altro episodio di molti anni fa di quando degli ottocento dipendenti della NAVARMA non ce n'era uno iscritto al sindacato, e si assumevano i marittimi "a viaggio", ricordiamo di aver avuto uno scontro con un sindacalista foresto puro e duro (in quell'occasione ritenevamo troppo) che si contrapponeva alla politica della società pubblica e se ne fotteva allegramente dei vicini di molo. In un momento in cui perdemmo le staffe ricordiamo di aver detto a quel signore che lo avremmo rispettato come sindacalista solo dopo averlo visto buttare fuori a calci nel culo dai bordi della Navarma (dopo averci provato a fare un iscritto). Abbiamo visto esponenti dello stesso sindacato, che aiutiamo da anni 35 circa a mantenersi, non aprire bocca sulla questione morale (che se non lo hanno ancora capito sta continuando a devastare l'Isola d'Elba) attivarsi "per difendere i lavoratori", schiacciandosi come uno zerbino sotto i piedi di un padrone coinvolto in guai giudiziari. Abbiamo visto ora ex-sindacalisti assunti come operai che, al termine del loro mandato, rifiutano di tornare tra i lavoratori per occupare un degradante impiego di ufficio appena di un livello superiore a quello di chi scrive nel tempo libero queste righe, o di chi nel tempo libero fa il Sindaco di Rio nell'Elba, in attesa ovviamente di una collocazione politica o politico/amministrativa commisurata a tanta vaglia, tanta cultura, tanta capacità. Sentiamo un candidato di un partito che la sinistra la porta pure nel nome, affermare che sarà capace di spostare "sei-settecento voti della destra", e non spendere una parola su come recuperare un elettorato di sinistra che nel precedente turno ha mandato all'opposizione Fratini&C. Qui occorre mettersi d'accordo su questioni che si danno troppo spesso per scontate: che chiunque in generale e la sinistra in particolare hanno l'obbligo della trasparenza della moralità, di mettere in campo uomini il cui comportamento non lasci un'ombra di dubbio, che i sindacalisti sono lavoratori mandati temporaneamente ad organizzare altri lavoratori, e che debbono stare comunque dalla parte dei lavoratori e della legalità, che i partiti della sinistra devono, non a chiacchiere ma nella sostanza, difendere la qualità della vita dell'uomo e l'ambiente, che gli interessi della collettività e delle collettività che verranno devono religiosamente essere anteposti agli interessi dei singoli, e via dicendo. Ed occorre che chi da una sinistra nominale, cerca le soluzioni nel libero mercato, cieco, antisolidale, consumista, inquinatore, cementificatore e guerrafondaio, chi ritiene "moderno" o "riformista" seguire la concezione del mondo della destra e scimmiottarla, abbia il pudore di non definirsi più di sinistra, non faccia del millantato credito, appropriandosi di una storia di solidarietà, rigore morale, personale coerenza e valori che non gli appartiene più.


portoferraio panorama forte stella faro 6

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portoferraio panorama da linguella 1

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ghiaie persone

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