Uno i genitori non se li sceglie, gli capitano in sorte, il padre che ci capitò era di rare parole, ci parlava poco, e parecchie delle poche frasi che ci rivolgeva erano destinate a prenderci per le mele. Ad esempio riferendosi al fatto che adopravamo entrambe le mani (frutto della apertura della maestra premontessoriana che ci faceva amabilmente legare al banco "la mano del diavolo", la sinistra appunto)usava dire "Però sei proprio ambisinistro, non sai fa' una sega nulla con la destra, preciso a che co' la sinistra". Una volta riparando la maniglia di camera nostra che avevamo rotto per la seconda volta, sentenziò: "Se tu avessi forza per quanta ignoranza hai potresti campa' di prepotenze". Un giorno eravamo andati ad aiutarlo in campagna c'era da fare la "casina" sistemare impilare le presse di fieno da una quarantina di chili ciascuna in modo da costruire un parallelepipedo che ricordava appunto una piccola casa (neppure tanto piccola però!). Avevamo rispettivamente 17 e 63 anni ma lui era molto più alto, molto più robusto di noi e straordinariamente in forma a quell'età. A metà lavoro non avevamo più un muscolo che non ci dolesse, ma lui non pareva affaticato, ci guardava di tanto in tanto con un'espressione imperscrutabile. Dopo un paio d'ore dall'inizio eravamo a tre quarti e il fiato cominciava a mancarci, anche lui ansimava un poco, ma meno, avrenno potuto chiedere di fare una pausa, almeno qualche minuto, ma non volevamo essere presi un'altra volta in giro, e con la vista quasi annebbiata dallo sforzo tirammo avanti finchè l'ultima pressa andò al suo posto. Raggiungemmo l'aia e bevemmo abbondantemente, sedemmo a terra e appoggiammo la schiena al tronco di un fico che andava su sbieco. Chiudemmo gli occhi per rilassarci completamente, e non li aprimmo neanche quando udimmo la voce un po' acuta di Boris, il contadino che aveva un podere vicino: "Boia .. Beppe avete fatto la casina in mezza mattinata .. voi e il bimbo?" "Si .. badalo lì come dorme .. popo' d'arbicocco - disse, e poi aggiungendo quello che per lui era un complimento che non ci avrebbe fatto, se avesse capito che tenevamo volontariamente gli occhi chiusi - è mezza-sega, però guarda che tira eh! stianta ma non molla miga!" Questi giorni ci hannno riproposto storie di padri che invece che insegnare ai loro figli a soffrire a faticare, hanno eccessivamente pensato alla loro affermazione professionale alla loro ricchezza, non esitando a spingerli per comode "scorciatoie" non consentite. Cattivi padri, pessimi.