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Controcopertina: Un parere sulle "briglie" per il contenimento delle alluvioni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 10 marzo 2004

Vorrei commentare l'articolo "Antiche dighe contro le alluvioni" apparso il 9.03.04 su Elbareport. La funzione delle briglie non è affatto quella di trattenere l'acqua come lì affermato (per fare ciò occorrerebbero invasi mille volte più grandi) bensì quello di rallentarne la velocità e quindi la pericolosità grazie alla diminuita pendenza dell'alveo a monte dell'opera dovuta proprio all'accumulo di quella ghiaia che l'articolista vorrebbe levare. Verso valle l'acqua, dopo la cascata, riparte, a tutto vantaggio di uno scorrimento corretto, con velocità iniziale nulla. Mi fa specie che quell'anomalo suggerimento provenga da Legambiente che dovrebbe conoscere bene le montagne dove di briglie come quelle in oggetto ce ne sono un numero enorme: sono tutte piene di ghiaia e nessuno ha mai pensato di svuotarle (oltretutto si riempirebbero prestissimo). Ma quello che mi merviglia di più è il fatto che nessuno veda quello che tanta ottima acqua rappresenta nella realtà di un ambiente insulare come l'Elba assolutamente privo di corsi d'acqua perenne, privo di grandi massicci montagnosi con ghiacciai o con enormi serbatoi sotterranei naturali d'acqua come si verifica, ad esempio, nell'Italia settentrionale ricchissima d'acqua. Tale acqua rappresenta (siamo in un'isola!) un vero tesoro da sfruttare, da raccogliere e conservare per i prossimi mesi estivi quando, per il solo trasporto dell'acqua all'Elba con le bettoline, si spenderanno fior di migaia di euro, e tutto ciò senza aver la matematica sicurezza di aver risolto il problema. Quell'acqua che si scarica inutilizzata a mare ha le migliori caratteristiche per risolvere il problema idrico elbano. E' tanta, come dimostrano le statistiche di piovosità e le foto dell'articolo, non contiene nè il boro della Val di Cornia, nè la ruggine o i depositi delle vecchie tubazioni, nè il sale marino che d'estate penetra in alcuni pozzi dell'acquedotto. Lo ripeto è un tesoro e l'evitare di utilizzarlo cone si sta facendo all'Elba è un inspiegabile controsenso. Una delle possibili soluzioni cioè la galleria attorno al monte Capanne che il sottoscritto và proponendo del tutto disinteressatamente da anni, costituirebbe con il suo sviluppo di circa 25 Km un volume utile di ben 2.000.000 di mc volume che, oltre a essere in grado di conservare al buio e al fresco l'acqua necessaria per coprire il fabbisogno, contribuirebbe notevolmente ad adattenuare i dannosi effetti delle piogge eccezionalmente intense perchè si potrebbe accumulare l'acqua dei fossi non per poche decine di mc come nelle briglie di Legambiente ma, lo ripeto, per un volume di ben 2.000.000 di mc.!. Non mi dilungo sugli ulteriori vantaggi che presenta il serbatoio-galleria e che sono visibili su altratecnica.3000.it, invito invece Legambiente a riconsiderare la sua proposta alla luce di questo aspetto essenziale: non solo proteggere l'ambiente dalle alluvioni ma, al tempo stesso, rendere l'Isola d'Elba idraulicamente autonoma grazie all'utilizzazione di quell'acqua che invece ci si preoccupa solo di scaricare inutilizzata a mare.


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