Torna indietro

Scende la pioggia, cade il pittore Safa, fioccano polemiche e firme su petizione miniere

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 07 marzo 2004

Intense piogge sul versante occidentale dell'Elba CONFERMATE LE PREVISIONI METEO CHE SEGNALAVANO IL PERICOLO DI INTENSE PRECIPITAZIONI PIOVOSE SUL MASSICCIO DEL CAPANNE; LE VALLI DEL CAMPESE E DRL MARCIANESE COLPITE NELLE PRIME ORE DI DOMENICA DA UN VIOLENTO NUBIFRAGIO, SITUAZIONE CRITICA A VALLEBUIA, SULLA COSTARELLA E LAVACCHIO, INTERROTTA LA STRADA DEL PERONE. I particolari nel primo aggiornamento di questo numero pubblicato alle ore 16.05 di domenica 7 Marzo Petizione contro svendita minire Superate le mille firme a Portoferraio STREPITOSO SUCCESSO DELLA RACCOLTA DI FIRME SOTTO LA PETIZIONE DEL PROFESSOR GIUSEPPE TANELLI CONTRO LA CESSIONE DELLE MINIERE AL CONI, 1000 PORTOFERRAIESI HANNO GIA'ADERITO L’Isola e la Città e LEGAMBIENTE hanno raccolto più di 1.000 firme sotto la petizione del Professor Giuseppe Tanelli e del mondo scientifico internazionale per impedire la cessione delle miniere elbane alla Coni s.p.a. Mentre venerdi sono stati soprattutto i portoferraiesi a firmare presso il banchetto allestito al mercato settimanale, sabato, al Supermercato Coop, la maggioranza delle sottoscrizioni è venuta dagli elbani degli altri paesi, con una massiccia adesione da parte degli abitanti dei comuni del Compendio Minerario (Rio Marina, Capoliveri, Porto Azzurro, Rio nell’Elba). “Pochissimi quelli che hanno rifiutato di sottoscrivere – dice uno dei volontari di LEGAMBIENTE - gli elbani sembrano indignati e ben informati dalla lettura della stampa locale e di manifesti e volantini, non vogliono che le miniere vengano regalate al Coni ma pretendono una loro valorizzazione e risanamento e il rispetto degli accordi sottoscritti nel 2.000 tra Governo, Regione, Provincia, Parchi Nazionale e Minerario e Comuni”. “Hanno firmato tutti – dice un esponente de L’Isola e la città – senza differenze tra destra e sinistra, perfino gli autonomisti e i cacciatori che si sono avvicinati senza problemi al banchetto con il simbolo dei “nemici” di Legambiente. La gente non si fida delle rassicurazioni e stavolta lo slogan “l’Elba agli Elbani” sembra essere trasversale, il minimo comun denominatore sembra essere: il futuro delle miniere dobbiamo deciderlo noi, non si può risanare la voragine finanziaria del Coni con un pezzo di storia dell’Elba”. Intanto la raccolta di firme si sta estendendo in maniera spontanea in tutta l’Elba e richieste di moduli e spiegazioni stanno arrivando a LEGAMBIENTE da tutta Italia, così come aumentano di giorno in giorno le firme on line sul sito www.legambiente.com. Venerdi 12 marzo alle ore 14,30 nella sede DS di Rio Marina (g.c.) è prevista una riunione organizzativa per il presidio informativo del 21 marzo. “Siamo così fortemente impegnati sul fronte delle miniere e di altre importanti iniziative all’Elba – dice il Presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, Gian Lorenzo Anselmi – che dobbiamo purtroppo rinunciare ad organizzare la partecipazione alla Giornata Mondiale contro la guerra del 20 marzo a Roma. Invitiamo comunque tutti i nostri soci ed i pacifisti elbani ad andare a Roma per dire “Mai più guerra. Mai più terrorismo. Mai più violenza.” Per informazioni sulla manifestazione per la Pace e per partecipare: Tel. +390755736890 E.mail: info@perlapace.it ttp://www.tavoladellapace.it Il pittore Safa, cade in casa e rimane immobilizzato, soccorso dai Pompieri SAFA, UN PITTORE DI NAZIONALITA' TURCA CONOSCIUTISSIMO ALL'EBA DOVE RISIEDE DA MOLTI ANNI SOCCORSO DAI VIGILI DEL FUOCO DOPO CHE SI ERA INFORTUNATO CADENDO IN CASA Il noto pittore di nazionalità turca Safa (da moltissimi anni residente a Capoliveri) è incorso in un incidente domestico che lo ha messo il seria difficoltà. Safa che ha 70 anni e vive da solo, nella serata di sabato 6 Marzo, era caduto all'interno del suo appartamento urtando il bacino mentre stava salendo su una scala a chiocciola che porta ad un soppalco che funge da camera da letto. Ma l'uomo non ha dato peso al forte dolore che aveva immediatamente avvertito ed ha riguadagnato il soppalco per sdraiarsi sul letto e successivamente addormentandosi. Al risveglio il pittore ha tentato inutilmente si mettersi in piedi senza riuscirci: Inchioda su letto ma per fortuna con un telefono a portata di mano Safa è riuscito a chiedere di essere soccorso chiamando il 118. Ma i volontari della Pubblica Assistenza di Capoliveri, incaricati del servizio si sono trovati di fronte all'appartamento serrato. Sono entranti in azione a quel punto i Vigili del fuoco che dopo aver aperto la porta dell'abitazione, hanno recuperato l'artista immobilizzato (da una probabile frattura all'anca) calandolo dal soppalco, e consegnandolo ai Volontari della Pubblica Assistenza che lo hanno condotto in ospedale. Lettera di Tiziana Giudicelli Al Sindaco di Portoferraio IL CONSIGLIERE PORTOFERRAIESE DI FORZA ITALIA TIZIANA GIUDICELLI INVIA UNA POLEMICA LETTERA APERTA AL SINDACO DI PORTOFERRAIO GIOVANNI AGENO. Con riferimento alla Sua nota del 5 marzo pubblicata sul "Tirreno-Elba cronaca" debbo precisare che mi ritengo offesa dalle sue gratuite ed ingiustificate accuse di scorrettezza,in quanto ho sempre ritenuto piu' che legittimo il suo intervento con lettera del 01.03.04 che, nel rispetto dei rapporti istituzionali,ed alla luce del recente dibattito consiliare,mi sollecitava,unitamente al VicePresidente Andreoli,a convocare una riunione della Commissione per discutere del Bilancio 2004. La scrivente,del resto, non aveva ancora provveduto a convocare la commissione per gli adempimenti di legge proprio per non apparire arrogante e poco corretta, stante l'incertezza delle sue volontà sulla composizione della medesima commissione. Mi spiace mettere in crisi le Sue certezze ma Le confermo che non sono l'autore degli articoli pubblicati sul Tirreno e firmati L'Indiscreto. Come a Lei ben conosciuto, ho sempre liberamente ed in prima persona affermato il mio pensiero, inoltre, come su esposto non ho mai visto nulla di anormale nella sua richiesta di convocazione della Commissione Bilancio. Non capendo i motivi (o forse i soggetti) che l'hanno portata a maturare tale erronea e offensiva convinzione, mi corre l'obbligo di ricordarLe che proprio nel recente passato mi aveva ingiustamente accusato di essere la fonte che aveva rivelato un episodio riguardante un membro della sua famiglia e l'architetto Sandra Maltinti. Per quanto riguarda l'accusa di scorrettezza direttamente rivoltami, in sincerità mi stupisco che tale accusa giunga da Lei, visto che riteneva poco corretta la mia Presidenza nella Commissione Bilancio, poteva semplicemente richiedere le mie dimissioni senza cercare di SOSTITUIRMI ILLEGALMENTE come avvenuto nell'ultimo Consiglio Comunale. Ed inoltre Le devo ricordare che da parte sua ad un certo punto è stato autonomamente ritenuto che non sussisteva più il reciproco rapporto di fiducia. Correttezza per correttezza perchè ad oggi, in violazione della Statuto e del Regolamento Consiliare non ha ancora risposto alle interrogazioni scritte presentate dal Gruppo di Forza Italia, costringendoci a trasformarle in interpellanze? Comunque stia tranquillo, ritenendo che l'attività politica non debba mai scadere nel personalismo, pur ritenendomi offesa da questo suo grave e gratuito attacco alla mia persona non la citerò in Tribunale, come viceversa è divenuta sua recente abitudine. Infine visto che afferma in ogni occasione,che ha letto l'ultimo libro di Adornato, prestigioso deputato di Forza Italia, purtroppo alla luce dei suoi attuali comportamenti mi chiedo se veramente ha capito il senso di quello che ha letto. Tiziana Giudicelli Lecci, spiagge, rossi e nero-azzurri GLI AMBIENTALISTI DI LEGAMBIENTE REPLICANO AI PARTITI DELLA CASA DELLE LIBERTA' DI RIO MARINA NELLA QUERELLE SUI LECCI ABBATTUTTI E SOSTITUITI DA MIMOSE NEI GIARDINI RIOMARINESI. Ci lusinga la spasmodica attenzione con cui i partiti della Casa delle Libertà riese ci gratificano, addirittura con comunicati congiunti che sarebbero degni di miglior causa e polemica. Ci preoccupa però l’assoluta mancanza di umorismo che traspare dai pomposi comunicati stampa (in politica è vitale almeno rendersi conto se l’avversario che si è scelto scherza o fa sul serio) ma soprattutto il tono di un’ufficialità casereccia che si colloca fra le note del Politburo dell’Unione Sovietica ai bei tempi del culto della personalità e l’italico Minculpop di quando c’era “Lui”, tanto caro a qualche nostalgico dell’uomo forte e mascelluto. Ma veniamo ai lecci (Quercus ilex) tagliati nei giardini comunali (pardon, della Coni servizi s.p.a.) di Rio Marina. La Cdl e il Comune dicono: “li abbiamo tagliati perché erano malati”, la malattia pare dovuta a potature “fuori stagione” commissionate negli anni passati dai soliti comunisti. Non sappiamo chi sia il fitopatologo che ha certificato la malattia terminale dei quattro lecci riesi e prenderemo atto volentieri di un parere in tal senso che il Comune avrà certamente fatto redarre ad un esperto prima di giustiziare i quattro lecci, cioè quattro grandi alberi di una specie notoriamente molto resistente a siccità parassiti e malattie ed anche a quelle potature mal fatte e “fuori stagione” che invece a Rio hanno determinato la loro condanna alla decapitazione. Da quel che abbiamo potuto vedere noi, e per quel che ce ne intendiamo, dei quattro lecci tagliati uno (probabilmente quello effigiato nella foto della C.d.l riese) mostrava segni di sofferenza e malattia che si possono rintracciare anche sulla base del tronco che ancora spunta dal terreno, nel caso degli altri tre lecci il taglio mostra un tronco chiaro, pulito, senza segni di sofferenza visibili. Lo stesso vale per la grandissima parte delle fronde tagliate che ancora erano a terra che non mostravano segni di malattia ma quelli dovuti ai comuni parassiti ed all’azione degli insetti che vivono nei lecci. Probabilmente “la malattia” mortale poteva tranquillamente essere affrontata con interventi fitosanitari sulle piante e con potature ben fatte, approfittando anche del fatto dell’assenza dei comunisti da un paio di anni. Quindi, aver eliminato tutti e quattro i lecci è stata una scelta che continuiamo a ritenere sbagliata ed incomprensibile, sia dal punto di vista botanico che da quello ornamentale e della salvaguardia del paesaggio di cui i lecci erano ormai diventati un elemento caratterizzante. E’ altrettanto incredibile che al posto dei nostrani lecci il comune voglia impiantare 4 mimose, sicuramente più “pulite” e fiorite dei lecci, ma che sono piante appartenenti alla famiglia delle acace, originarie dell’Australia e quindi estranee alla nostra vegetazione originale. Senza saperlo avevamo parlato di banalizzazione ornamentale: ci avevamo azzeccato. Inoltre la mimosa è una pianta esotica invasiva che all’Elba, insieme all’Ailanto ed alla Robinia, sta dando grandi problemi perché ha assunto carattere di infestante (vedi promontorio di Calamita) e sostituisce la nostra macchia mediterranea in seguito agli incendi. Proprio quel tipo di piante che il Piano del Parco e tutti gli esperti di botanica sconsigliano di mettere a dimora se si vuol procedere ad un riequilibrio e recupero della nostra vegetazione originaria. Infine, il comunicato di FI-AN-UDC-PSI ci invita a stare zitti e a non indignarci mai più perché avremmo taciuto sulla spiaggia di Cavo. Ora, è chiaro che noi non ci indignamo a comando, per un semplice soffio di ventarello, non avendo padroni e protettori politici lo facciamo e lo faremo come, quando e dove ci piace e ci interessa. Su Cavo è però davvero l’ora di finirla, non sappiamo dove erano gli indignati dell’ultima ora, ma non si può continuare a dire che LEGAMBIENTE non ha partecipato a riunioni alle quali non è mai stata invitata e alle quali non sarebbe stata gradita, così come non si può dire che ce ne siamo stati zitti: leggetevi il nostro Dossier Nazionale “Mare Mostrum”, leggetevi i dossier locali “Mare in Gabbia”, leggetevi i giornali elbani, toscani e nazionali che li hanno abbondantemente riportati e scoprirete che LEGAMBIENTE ha segnalato la spiaggia rossa di Cavo come “caso” nazionale. Lo ritenevamo un caso quando c’erano i “comunisti” e lo riteniamo un caso ora che qualche rosso è diventato nero-azzurro ma la spiaggia è sempre rossa.


capoliveri panorama 3

capoliveri panorama 3

minerali visita parco minerario

minerali visita parco minerario

Tiziana Giudicelli

Tiziana Giudicelli

leccio pianta albero ghiande

leccio pianta albero ghiande