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E diventa un "caso" internazionale il contestato restauro effettuato a Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 06 marzo 2004

Signor Ministro, fra le tante, magnifiche architetture bimillenarie di cui l’Italia può essere orgogliosa, c’era un piccolo gioiello di eccezionale valore storico-archeologico. Ci riferiamo alla villa patrizia nota come ‘I Bagni di Agrippa’, nell’incantevole isola di Pianosa. Lì Agrippa Postumo, nipote di Augusto, fu esiliato nel 7 d. C. e lì fu ucciso sette anni dopo in seguito agli intrighi che portarono Tiberio sul soglio imperiale. Il complesso marittimo fu scavato con passione dal grande archeologo emiliano Gaetano Chierici, che pubblicò l’esito delle sue ricerche nel 1875 ( in “Antichi monumenti della Pianosa”, Reggio Emilia ) e lasciò in vista le preziose vestigia. Da allora, stante la sua oggettiva importanza, alla villa di Agrippa Postumo hanno dato un giusto rilievo illustri studiosi e prestigiose enciclopedie ( si vedano, fra gli altri, R. Hanslik in Pauly-Wissowa, XX, 1950, c. 2009; L. Crema in Enciclopedia Classica, s. III, XII, 1959, p. 197; L. Guerrini, in Enciclopedia dell’Arte Antica, Classica e Orientale, VI, 1965, pp. 144-145 ). Ebbene, Signor Ministro : quella piccola perla, di valore inestimabile, a nostro avviso non c’è più. Essa è stata resa irriconoscibile da un “restauro” eseguito con finanziamenti pubblici sotto la direzione “scientifica” di funzionari pubblici. Il complesso archeologico ha subìto una manifesta alterazione dell’aspetto originario, la cui conservazione è raccomandata peraltro da ogni Carta del Restauro, nazionale o internazionale. I deleteri effetti prodotti dall’intervento sono di un’evidenza lapalissiana e non occorre essere specialisti per comprenderne la portata : è stato usato ad abundantiam cemento industriale che ha prodotto esiti forse irreversibili; è stato creato un insieme di ruderi banali in cui spicca un opus indefinibile e in cui i mosaici, incastonati in incredibili cornici plumbeo-cementizie, spesso sono costretti a ‘scoppiare’ riducendosi progressivamente in brandelli. Preferiamo non scendere in dettagli tecnici anche perché il Suo dicastero abbonda di competenze scientifiche in grado di valutare il fatto. Ci permettiamo soltanto di aggiungere che il singolare “restauro” della villa di Agrippa Postumo ha spinto addirittura la Direzione Generale del Forum UNESCO a elaborare un documento tanto pacato nei toni quanto duro nella sostanza. Non possiamo non esternarLe la preoccupazione che, rimanendo inalterate le cose, in un futuro prossimo possa toccare la stessa sorte alle rimanenti parti della villa o ad altri monumenti della zona. Pertanto ci appelliamo a Lei, Signor Ministro, e, confidando nella Sua consueta sensibilità personale e istituzionale, La preghiamo di intervenire adottando le determinazioni che riterrà più opportune. Con ossequi dott. Mauro Del Corso, presidente della Federazione Italiana delle Associazioni “Amici dei Musei” prof. Marco Bini, responsabile del Forum UNESCO - Università e Patrimonio - Sede di Firenze prof. Michelangelo Zecchini, direttore del Dipartimento di Archeologia - Forum UNESCO Lucca dott. Nicola Caracciolo, presidente di Italia Nostra Toscana arch. Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana Testo del documento approvato da architetti e archeologi delle Università di Tunisi (Tunisia), Valencia (Spagna), Skopje (Macedonia), Irbid (Giordania), Tlemcen (Algeria) Al Prof. Michelangelo Zecchini Coordinatore scientifico Campus internazionale Isola d’Elba 2003 Sede Forum Unesco PALAZZO DUCALE – LUCCA Pianosa- restauro della villa romana di Agrippa Postumo Noi sottoscritti studenti e docenti, partecipanti al campus internazionale ‘Isola d’Elba 2003’ che si è svolto nei siti archeologici del Monte Capanne, mentre La ringraziamo per la Sua direzione scientifica impeccabile che ha permesso a ciascuno di noi di acquisire nozioni fondamentali per la nostra formazione professionale, sentiamo il dovere di farLe presente quanto segue, nel rispetto degli scopi statutari del Forum UNESCO : Il giorno 10 maggio 2003, secondo il programma, abbiamo visitato l’incantevole isola di Pianosa e le sue testimonianze archeologiche più importanti, cioè le catacombe e la villa romana di Agrippa Postumo. Di quest’ultima sapevamo che si trattava di una celebre architettura patrizia dove nel 7 dopo Cristo fu relegato Agrippa Postumo, membro della famiglia imperiale. Sapevamo anche che essa era stata oggetto di recenti restauri e questi ci interessavano in particolare per la nostra formazione. Parlare di delusione è riduttivo. Le manifestiamo le seguenti considerazioni: 1) Il cemento è stato utilizzato dappertutto e le strutture murarie hanno cambiato completamente aspetto, a tal punto che l’opus reticulatum appare ormai come un opus indefinibile, con elementi in tufo e in laterizio inseriti senz’ordine nell’impasto cementizio; infine è incomprensibile l’uso di lastre di piombo che spuntano dai muri; 2) i mosaici sono stati incastonati in cornici di cemento industriale e di piombo : ciò ha provocato il distacco e il sollevamento di tessere di mosaici; questi ultimi presentano molte parti mancanti o mostrano una utilizzazione di tessere bianche e nere riapplicate senza alcun ordine o lasciate per terra, del tutto abbandonate; 3) abbiamo visto una struttura muraria perforata per consentire il passaggio di un tirante d’acciaio relativo a una copertura simile a quella di un circo. A nostro avviso gli interventi di restauro sopra descritti sono la dimostrazione di una metodologia non corretta e di come non si deve procedere se si vogliono conservare e valorizzare i monumenti antichi. Tanto che vogliamo chiederle di procedere di conseguenza.


Pianosa Zecchini Mosaici 3

Pianosa Zecchini Mosaici 3

PIanosa Zecchini Mosaici 1

PIanosa Zecchini Mosaici 1

PIanosa Zecchini Rudere 1

PIanosa Zecchini Rudere 1

Pianosa Zecchini Rudere 1

Pianosa Zecchini Rudere 1