Mentre si muoveva il corteo per le strade cittadine è cominciata a circolare in maniera sempre più insistente una voce secondo la quale, i “distinguo” del Sindaco Ageno pubblicati dagli organi di informazione nelle ultime ore preluderebbero a provvedimenti clamorosi da parte dell’amministrazione comunale portoferraiese sul contestatissimo cantiere del Puntale dell’Acquaviva. Di certo si sa che negli ultimi giorni l’area è stata oggetto di visita sia da parte di tecnici della Provincia di Livorno che di incaricati dei controlli da parte del Comune di Portoferraio. Ma se alla notizia di questi sopralluoghi si sommano altri elementi come la convocazione di una conferenza stampa indetta dal Sindaco Portoferraiese per Lunedì, e le notizie su probabilissime difformità esecutive (antenne realizzate in dimensioni diverse da quelle previste dal progetto) lanciate proprio nella ultima edizione di Elbareport, il risultato che parrebbe più logico attendersi sarebbe proprio quello di un blocco, almeno cautelativo delle attività al Puntale, che scatterebbe all’inizio della settimana. Se ciò si sostanziasse saremmo di fronte ad un’eclatante primo risultato positivo colto da un movimento come quello contro le antenne, organizzatosi negli ultimi giorni, ma evidentemente in grado di pesare assai. Intanto si segnala anche una presa di posizione dei Verdi che pare in perfetta sintonia con le posizioni espresse sull’argomento in una nota dell’Ente: “Piano unico delle antenne per Elba e Arcipelago – esordisce la nota - per decidere quelle strettamente necessarie e il loro posizionamento, valutazione di impatto ambientale per ogni impianto come previsto dalla Legge Regionale, smantellamento delle antenne troppo vicine ai luoghi sensibili (case, scuole, impianti sportivi, edifici storici e zone di pregio ambientale) sono le richieste dei Verdi dell'Arcipelago Toscano, che chiedono anche ai Comuni di impugnare il decreto Gasparri, come hanno fatto molte Regioni e Comuni di diverso orientamento politico” I Verdi, con il portavoce Carlo Rizzoli – si chiude il documento - ricordano anche come il decreto ministeriale non sia di fatto operativo, perché mancante del previsto "ELENCO DELLE OPERE STRATEGICHE" e come ciò renda impugnabili le decisioni assunte dai Comuni che si fossero limitati al rilascio delle autorizzazioni a seguito di una semplice D.I.A (Dichiarazione Inizio Attività) da parte dei gestori della telefonia mobile”.
corteo puntale 2
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