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Rio Marina - Via i lecci dai giardini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 05 marzo 2004

Il Comune di Rio Marina ha pensato bene di abbattere quattro lecci che, da almeno quarant’anni, abbellivano i giardini pubblici di Rio Marina. I quattro lecci frondosi ombreggiavano gran parte di un’area ora esposta quasi totalmente ai raggi del sole ed erano diventati una presenza gradita e familiare per bimbi, mamme e nonni, un vero e proprio simbolo vivente che caratterizzava i giardini pubblici riesi, e quelle belle e grandi piante erano tra le poche specie autoctone in giardini pubblici elbani nei quali di solito si preferiscono alberi “forestieri” ornamentali. Forse il Comune ha voluto, sacrificando i lecci, esprimere una singolare protesta e privare la Coni s.p.a., di fatto ormai padrone anche dei giardini pubblici di Rio Marina che sono inclusi nel decreto di cessione del Governo, di una presenza di tanto valore; o forse si sono voluti eliminare alberi che ricordano troppo da vicino un noto simbolo politico dell’opposizione; ma, più probabilmente, le grandi querce mediterranee sono state abbattute e motosegate solo per far spazio a qualche albero “ornamentale” nel segno di una politica bipartisan di banalizzazione e omologazione che non risparmia nemmeno gli innocenti alberi, partendo dai pini di Marina di Campo e Portoferraio fino ad arrivare ai lecci di Rio Marina. Intanto alcuni cittadini di Rio Marina ci segnalano numerosi ed estesi abbattimenti di alberi, soprattutto ad opera di privati ma sembra anche nell’ambito di lavori pubblici, all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. LEGAMBIENTE chiede al Parco Nazionale ed alle autorità competenti di intervenire per capire se questi tagli di vegetazione nel Parco abbiano le necessarie autorizzazioni e se quanto abbattuto corrisponda alle eventuali concessioni.


rio marina panorama torre

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