Continua a sorprendere l’interesse per le sorti di Rio Marina che da qualche tempo anima la sinistra elbana. Non solo la sinistra politica, reduce dalla brillante esperienza di governo del Comune di Rio Marina che tutti hanno potuto apprezzare; non solo la sinistra ambientalista, che dopo il rumoroso scandaloso silenzio sulla Spiaggia di Cavo si è fatta notare per la fondamentale battaglia sull’antenna per la telefonìa. Ora sono scese in campo la sinistra movimentista-chic portoferraiese e quella girotondino-istituzionale di Rio Elba, che avendo dimostrato una particolare indifferenza per il patrimonio storico proprio (vedi Valle dei Mulini e San Giuseppe) si erge ora a paladina della memoria storica altrui. Si potrebbe pensare che la macchina propagandistica della sinistra elbana si sia messa in moto sulla vicenda CONI-Miniere in vista della campagna elettorale, ormai alle porte. In realtà la posizione dei DS, e di Legambiente, è del tutto coerente con un disegno politico-amministrativo decennale, ben preciso e studiato. La strategia dei DS per Rio Marina è l’immobilismo più assoluto, e l’obiettivo è fare del nostro paese una specie di “riserva indiana”, a vantaggio di altri Comuni elbani, o della Val di Cornia. “Tutto resti così com’è” -dunque- e pazienza se questo vuol dire spopolamento, recessione, disoccupazione, disagio sociale, degrado territoriale. Questo disegno è stato sconfitto nel 2001, con le elezioni aministrative che sono state una manifestazione di fiducia e speranza nel Senatore Bosi, ma anche una clamorosa bocciatura del disastro politico-amministrativo precedente. La Casa delle Libertà di Rio Marina riconosce il valore storico del lavoro compiuto finora sulle aree minerarie grazie al Sindaco Bosi e al Ministero dell’Ambiente; ritiene che -assicurate le opportune garanzie sul Parco Minerario e “Villaggio Paese”- il conferimento al CONI di alcuni immobili ex demaniali del Compendio Minerario non produca alcuna lesione degli interessi della popolazione di Rio Marina; auspica che le aree minerarie che non rivestono particolare interesse mineralogico possano essere parte di un generale processo di sviluppo socio-economico di Rio Marina, garantito dalla funzione di governo del territorio esercitata dagli enti locali e in particolare dal Comune. ANTONIO DELLE FAVE (FI) GIANCARLO MANCUSI (AN) ROMANO VERDURA (UDC) LELIO GIANNONI (Nuovo PSI)
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