I francesi lo chiamano se non sbagliamo "esprit de l'escalier" lo spirito delle scale, la battuta che vi viene in mente avreste potuto dire a uno che vi ha trattato male, e che vi viene in mente sempre dopo, magari per le scale che prendete dopo aver subito la partaccia Orbene è un periodaccio uno di quelli in cui la stanchezza si sopporta di meno e la redazione si divide sull'interrogativo: "Quando schianta il Direttore?" tra due correnti di pensiero: "Presto, lo vedi che agguanta il fiato coi denti?" e "Macchè! L'erba cattiva non more mai". E proprio questo pomeriggio già spallati prima di iniziare siamo capitati a prendere un caffè in un bar "insolito" e abbiamo captato con la coda dell'orecchio una discussione tra due signori stranamente mai visti e conosciuti (Portoferraio è piccola) che ci riguardava. Sorprendentemente i due parlavano proprio del nostro lavoro, di questo giornale, e noi abbiamo finto di interessarci alle cronache sportive di un quotidiano lasciato al tavolo del bar per seguire la discussione. La successiva sorpresa seguendo i discorsi dei due era che quello che pareva più a sinistra ci criticava, mentre quello di destra dimostrava un forte attaccamento alla testata. La cosa risultava divertente. Ma il nostro censore si è incattivito non gli andava bene niente: dalla grafica agli articoli troppo lunghi e pieni di errori, al prendere "di punta" questo o quello. Eravamo tentati di intervenire poi però abbiamo titubato, abbiamo perso il tempo e i due sono passati ad altro argomento. Abbiamo quindi deciso di allontanarci dando un'ultima occhiata ai due tizi. Poi mentre risalivamo in macchina si è manifestato lo spirito delle scale, avremmo dovuto qualche minuto prima interloquire dicendo amabilmente all'ipercritico: "Scusi ma lei paga per leggere Elbareport? No? Allora cosa rompe i coglioni? Se lo faccia da solo il giornale che le piace!"