Se le cronache (annunciate) del tavolo del centrosinistra portoferraiese hanno espresso già due nomi ufficiali per la candidatura a sindaco del Capoluogo elbano molto più incerta è la situazione che regna per la presentazione del candidato alla presidenza della Provincia di Livorno. In terra labronica pare che il primo livello di accordo nell’area del centrosinistra sia stato sottoscritto: come anche riportato dalle cronache livornesi de "Il Tirreno" il candidato sindaco della città sarà il diessino Alessandro Cosimi, segretario della federazione, pertanto la poltrona provinciale spetterà alla Margherita. Per aggiudicarsi l'eredità del presidente uscente Claudio Frontera, la partita sarà un derby tra gli esponenti delle due correnti della coalizione centrista, ma a distanza di tre mesi dalle elezioni i giochi non sono ancora fatti. In un primo momento sembrava che il candidato naturale fosse Giorgio Kutufà esponente della corrente di maggioranza della Margherita, mentre Fabio Del Nista appoggiando la corrente minoritaria vedeva ridursi al lumicino le sue chances. Poi, per un meccanismo di cui ancora non si conosce la magnitudo, pare che il diktat interno sia stato: il segretario della Margherita sarà il Presidente della Provincia. Meccanismo che d’altronde trova il suo parallelo diessino nella candidatura a sindaco di Livorno del segretario di federazione Cosimi. Cosicché il giovane Maurizio Scatena, eletto (si dice in fretta e furia e pensando ad una soluzione transitoria) nell’ultimo congresso della Margherita, dopo il ciclone giudiziario che ha abbattuto Cecio, si troverebbe senza colpo ferire a sistemare i ritratti di famiglia sulla scrivania provinciale. Un bel passo avanti per chi ha nel proprio curriculum soltanto una legislatura da vicesindaco nel comune di Collesalvetti. Le pregiudiziali su Scatena sarebbero quindi inerenti alla poca esperienza finora maturata in ambito istituzionale, alla difficile eredità lasciata da Claudio Frontera ( persona alla quale si è rimproverata la mancanza di decisionismo, ma inattaccabile in quanto a profilo politico, statura morale e culturale), alla possibile perdita di autonomia della Provincia rispetto ai Comuni. D’altro canto però queste perplessità su Scatena potrebbero invece costituire delle buone credenziali per chi si augura un ruolo ridimensionato della coalizione della Margherita, e soprattutto una “normalizzazione” della Provincia riducendone l’indipendenza. Per questo non tutto è perduto per Fabio Del Nista, già assessore della Giunta Frontera, che potrebbe essere rivalutato proprio per le garanzie di continuità con l’azione del presidente uscente, e per la sua pluriennale esperienza e professionalità. Ma a questo punto anche Carla Roncaglia, attuale vicepresidente, potrebbe garantire le stesse condizioni. E ancora, perché non "sprovincializzarsi" (nel senso di uscire dalla logica puramente cittadina) con una candidatura più decentrata del presidente del consiglio Nunzio Marotti? Tutti nomi che porterebbero il sigillo della continuità e autonomia. La provincia di Livorno infatti si è spesso battuta contro le scelte del Sindaco Lamberti, soprattutto in materia di ambiente e di urbanistica (come ad esempio contro la piattaforma off-shore per il gas metano), dimostrando una piena autonomia di intendimenti. Anche il gioco dei vice è piuttosto indefinito sebbene si sappia che saranno invertite le sigle: DS alla Provincia (il "giovane" Marco Filippi?), Margherita al Comune (Carla Roncaglia?). Per gli assessori provinciali poi ancora buio completo, gli schieramenti non se la sentono ancora, in assenza di nomi certi per la presidenza, di avanzare candidati che potrebbero rischiare di “bruciarsi” con il mutare delle quotazioni ai vertici. Ma uno dei nomi di maggior prestigio, spendibile anche per quanto riguarda la vice presidenza è quello di Rossano Pazzagli, Sindaco uscente di Suvereto, il quale però sembra abbia posto come pregiudiziale al suo impegno il coinvolgimento di Rifondazione nel governo provinciale.
Del Nista