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Difficoltà e novità per l’Area Marina Protetta all’Elba

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 02 marzo 2004

Stanno finendo le apprensioni e le perplessità per l’Area Marina Protetta all’Isola d’Elba? Dopo una fase interlocutoria e vari incontri ai diversi livelli con i Comuni e le organizzazioni di categoria, sembra che il Ministero dell’Ambiente voglia stringere i tempi con una metodologia più rispettosa che tenga presente non solo la protezione dell’ambiente naturale ma anche le esigenze di sviluppo. Nel Comune di Campo nell’Elba i malumori sono stati esposti da taluni operatori di categoria quali i diportisti, i subacquei (fish watching) e i pescatori. Nei vari incontri di presentazione dell’Area Marina Protetta, si sono colte, nell’ambito dell’illustrazione delle regole a tutela di acque, coste e fondali con la relativa flora e fauna, molte limitazioni e poche prospettive di sviluppo. Principalmente i pescatori hanno comunicato con rabbia le preoccupazioni per il loro futuro e quello dei loro figli. Essi ritengono che le restrizioni presentate porteranno con un maggiore livello di tutela anche un danno economico alle loro famiglie con conseguente riduzione della flottiglia da pesca. L’Isola d’Elba sta soffrendo un momento di crisi economica legata principalmente alla tendenza negativa del flusso turistico. E’ il momento di strategie efficienti e nuove metodologie di approccio ai problemi per rivalutare l’intero patrimonio dell’isola in un nuovo modello di sviluppo. Vanno tenute presenti le esperienze fatte apprezzandone gli aspetti positivi ed evitare di rifare gli errori del passato. Va definito un nuovo scenario dove il mare venga considerato ancora una risorsa primaria per l’economia dell’isola, una ricchezza portatrice di benessere gestita con saggezza nelle diverse stagioni dell’anno, per le diverse situazioni ambientali e con gli strumenti più opportuni, senza né limitazioni burocratiche né sfruttamento selvaggio. Molti pescatori ritengono che la protezione dell’ambiente marino nella soluzione prospettata e con l’approccio metodologico sinora applicato, non porti a risultati positivi accettabili, anzi produca impoverimento economico soprattutto nel settore della pesca. In particolare la gestione appare soggetta a legami troppo restrittivi e burocratici. Non si tiene sufficientemente presente che i pescatori nella maggior parte, considerata la loro storia, esperienza e cultura, desiderano operare con regole semplici senza complesse articolazioni che possano provocare un impatto negativo sulla loro attività. Inoltre vogliono essere sempre più rappresentati negli organismi che li gestiscono, con una partecipazione qualificata sia nella fase di definizione delle regole che in quella di normale amministrazione. Nel porticciolo di Marina di Campo barche da pesca come Azzurra, Giovanna, Padre Giovanni, Dionisia, Rondine, Maria SS. Immacolata ed altre ancora non vogliono che l’attuale situazione critica possa peggiorare con l’attuazione dell’Area Marina Protetta nella soluzione indicata. I pescatori come Silverio, Antonio, Dario, Bruno, Mariotto, Elbano ed altri ancora, vogliono sentirsi sempre più motivati per il futuro nella loro attività. Le novità di queste ultime settimane potrebbero portare a una svolta decisiva. Il Ministero dell’Ambiente, ha accolto le istanze della Federpesca, scaturite dalle osservazioni esposte nel Seminario di Studio a Marina di Campo del 2 Dicembre 2004, dove sono stati puntualizzati, tra l’altro, i legittimi e imprescindibili interessi della categoria delle imprese della pesca. La collaborazione fra il MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO e LA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLE IMPRESE DI PESCA, decisa negli ultimi tempi, è stata attivata con l' incontro del 29 Gennaio 2004 a Roma presso la Direzione Generale del Ministero a cui hanno partecipato anche altre Associazioni di categoria. Nell’incontro, che è stato positivo per molti aspetti, è stato deciso l’istituzione di un tavolo tecnico congiunto Amministrazione – Associazioni nazionali di categoria che convocato la settimana successiva, ha delineato le linee direttrici generali del Ministero in materia di aree marine protette e permesso alla Federpesca di presentare le specifiche problematiche dell’Isola d’Elba con le opportunità di pesca in una visione di qualità e di sviluppo economico ecosostenibile. Il dott. Luigi Giannini, Direttore Generale della Federpesca, ha manifestato la propria soddisfazione: giudicando positivamente il nuovo approccio, attende misure concrete con ulteriori sviluppi a favore delle imprese della pesca. Sui moli e nei bar del porto continuano le discussioni dei pescatori. Per loro la situazione appare ancora confusa. Decisioni concrete accettabili non se ne vedono. Inoltre la mancanza di un Presidente del Parco e le prossime elezioni amministrative complicano la situazione. Frattanto il coordinatore della Federpesca all’Isola d’Elba dott. Benedetto de Lorenzo, libero professionista e già armatore-proprietario della Motopesca “Perna Ciro”negli anni attorno al 1982, per aderire alle sempre più pressanti richieste dei pescatori elbani, continua fiduciosamente nel suo difficile impegno. Essendo anche Presidente dell’Associazione Liberi Pescatori, aderente alla Federpesca, ha convocato, per i prossimi giorni a Marina di Campo, gli aderenti a tale Associazione operanti in tutti i Comuni marinari dell’Elba con l’intento di rafforzare l’organizzazione e curare più direttamente gli interessi sia della “Piccola Pesca” che della “Grande Pesca”.


marina di campo panorama gentini 4

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