Ancora una strana morte avvenuta sull'isola di Gorgona che ospita una sorta di "carcere" aperto un episodio che riguarda ancora un detenuto, e non sono trascorsi neppure due mesi da un altro fatto di sangue che costò la vita ad un recluso di 54 anni che stava scontando la pena di 30 anni, in una casa di reclusione fino ad allora considerata estremamente tranquilla con sporadiche gravi mancanze disciplinari dei ristretti in carcere ed ancor meno frequenti tentativi si evasione. Eravamo anzi abituati a ragionare di Gorgona in termini "progressivi" per la sperimentazione lavorativa dei detenuti sui fronti di un embrione di turismo e sull'acquacoltura. Ma una breve nota di agenzia diffusa nel pomeriggio di Lunedì 1° Marzo ansa riferisce che il "cadavere di un detenuto e'stato trovato nell'isola-carcere di Gorgona. La vittima era un detenuto siciliano della provincia di Enna di 64 anni. Il cadavere dell'uomo, che stava scontando una condanna per omicidio, e' stato trovato in un capannone: sulla testa alcune ferite. Il 9 gennaio scorso, sempre alla Gorgona, un altro detenuto, Martino Zoroddu, era stato ucciso. L' inchiesta e' ancora in corso." Un'indagine, ricordiamo, affidata al PM Dott. Roberto Pennisi mirata soprattutto su sei reclusi che erano stati nel frattempo trasferiti da Gorgona ad altri istituti di pena. Ma nell'ultimo caso la parola "omicidio" non è stata ancora ufficialmente pronunciata, sebbene le ferite alla testa dell'uomo originario di Enna siano risultate evidenti, ancora non si è formulata una ipotesi definitiva sulle cause della sua morte. Sull'isola, teatro di un secondo gravissimo episodio di sangue verificatosi a breve distanza di tempo dal primo, sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e il pm della Procura livornese Antonio Giaconi.
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