Venerdi 5 e sabato 6 marzo l’Associazione “l’Isola e la Città” raccoglieranno firme sotto la petizione del mondo scientifico contro la cessione delle miniere dell’Elba alla Coni Servizi S.p.a. Venerdì il banchetto per la raccolta delle firme verrà allestito dalle due Associazioni al mercato settimanale di Viale Zimbelli, sabato davanti al Supermercato Coop di Portoferraio. Intanto, dopo il Consiglio Comunale di Rio nell’Elba, la petizione (in allegato) sta circolando anche a Rio Marina, Rio nell’Elba, Capoliveri e Porto Azzurro, i quattro Comuni interessati dal compendio minerario che vedranno gran parte del loro territorio ceduto alla Coni Servizi S.p.a. La petizione può essere anche firmata on line sul sito www.legambiente.com ed è già stata sottoscritta da centinaia di cittadini e da prestigiosi esponenti del mondo scientifico di tutto il mondo. Per firmare la petizione on-line: digitare www.legambiente.com ; scorrere la barra PRIMO PIANO e cliccare sulla scritta “Firma anche tu la petizione per dire no alla cessione delle miniere elbane al Coni”; riempire il modulo. Intanto l’Onorevole Ermete Realacci, Deputato della Margherita e Presidente Onorario di LEGAMBIENTE ha rivolto ai Ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio la seguente interrogazione: INTERROGAZIONE Ai Ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Per sapere, premesso che: - le ex aree dell’Isola d’Elba, finora appartenenti al Demanio dello Stato, hanno una estensione di circa 708 ettari di cui: 470 ettari nel Comune di Rio Marina (66,38%), 210 ettari nel Comune di Capoliveri( 29,66%) e 28 ettari nel Comune di Porto Azzurro (3,95%) e che interessano anche una piccola parte del Comune di Rio nell’Elba non inclusa nel “Parco minerario”; - su queste aree insistono vari fabbricati, sia civili che industriali, per una volumetria complessiva di mc 176.824 di cui 77.415 mc ad uso industriale e 99.409 mc ad uso civile; - nei giorni scorsi gli organi di stampa nazionali e regionali hanno riportato la notizia che il 3 febbraio 2004, con Decreto n°12605, il Ministro dell’Economia ha conferito in proprietà alla Coni Servizi SpA circa il 90% dei beni sopra richiamati, stimati in circa 86,6 milioni/€., lasciando all’Agenzia del Demanio la gestione dei medesimi fino al prossimo 3 agosto 2004 ; - fra gli immobili conferiti vi sono il Palazzo del Burò e i fabbricati del Cantiere Bacino (ora in concessione alla Parco Minerario srl), l’Officina S. Jacopo, vero gioiello di archeologia industriale dove sono conservati i vecchi macchinari di miniera e quasi tutti i cantieri minerari dove sono presenti gallerie e altre testimonianze di archeologia industriale, nonché importanti affioramenti di oligisto, ematite, pirite e magnetite; - tramite la CONI Servizi S.p.A., anche le ex aree minerarie dell'Isola d'Elba sono suscettibili di alienazione; - è conoscenza nazionale ed internazionale quale grande patrimonio ambientale, culturale, scientifico e socio - economico sia racchiuso nella storia e nelle emergenze naturalistiche ed industriali dei territori minerari elbani; - in particolare i segni più tangibili del valore e della risonanza nazionale ed internazionale del compendio minerario elbano è comprovato dall’inserimento nella World Heritage List of Geological Sites dell’UNESCO, nonché dalla presenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano classificato nella International Union Conservation of Nature (IUCN); - la loro storia si perde nei miti del "primo ferro nel Mediterraneo". Lo Pseudo - Aristotele, Virgilio, Strabone ci ricordano l'importanza e la risonanza che ebbe nel mondo antico il ferro dell'Isola d'Elba. Le conoscenze scientifiche acquisite nello studio dei minerali e delle rocce dell'Isola hanno segnato e segnano il progresso delle conoscenze geomineralogiche del Mondo. Le coltivazioni minerarie sviluppate per oltre tre mila anni hanno segnato la storia e gli assetti sociali e politici del territorio. A livello internazionale non vi è testo universitario che non ricordi i minerali elbani e non vi è Museo naturalistico che non esponga e descriva i reperti mineralogici e minerari dell'Elba; - da quando nel 1981 sono cessate le attività estrattive, lasciando un territorio profondamente dissestato nei suoi equilibri idrogeologici, geochimici e paesaggistici, è iniziato un lungo e difficile percorso per il ripristino ambientale e la valorizzazione culturale ed economica dell'intero comprensorio; - nel gennaio del 2000 i Ministeri dell'Ambiente, delle Finanze, dell'Industria, la Regione Toscana, la Provincia di Livorno, i Comuni minerari, la Comunità montana, il Parco Nazionale e la Società del Parco mineralogico dell'isola d'Elba firmarono un protocollo d'intesa per la riqualificazione ambientale, valorizzazione e tutela del compendio minerario. Con questo atto la Repubblica Italiana assumeva un preciso impegno per la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile del territorio. A questo atto sono seguiti articolati progetti di recupero ed i primi interventi operativi; - per il loro ulteriore e necessario sviluppo è motivo di seria preoccupazione il trasferimento alla CONI Servizi S.p.A. dei beni immobili e dei terreni minerari. La possibile vendita da parte del Demanio dei fabbricati era peraltro già prevista negli accordi pregressi dell'anno 2000, ma con il preciso vincolo che quanto ricavato dalla vendita fosse utilizzato - come in parte già avvenuto - per il ripristino ambientale e la valorizzazione del comprensorio ex-minerario; - la Regione Toscana per voce del proprio Presidente ha espresso la sua preoccupazione sulle procedure adottate, sui rischi connessi al passaggio della proprietà alla Coni servizi spa e che qualora non vi fossero le necessarie garanzie di rispetto dei patti di quattro anni fa la Regione proporrà di acquistare l’area, la cui sola vocazione è quella di contribuire ad arricchire il valore naturalistico e paesaggistico dell’intera Isola; - Il Consiglio Provinciale di Livorno ha approvato, con voti concordi del centro-sinistra e del centro-destra, un ordine del giorno contrario alla cessione delle miniere elbane al Coni; - Il Consiglio Comunale di Rio nell’Elba ha indirizzato una preoccupata lettera al Presidente della Repubblica sollecitandone l’interessamento; - la Legambiente ha lanciato un appello, già sottoscritto da numerose personalità del mondo culturale, scientifico e ambientalista, con il quale in considerazione del valore scientifico del distretto minerario elbano si esprime allarme per un’eventuale alienazione e si chiede che il futuro di tali aree si sviluppi in armonia con i previsti parametri di conservazione e sostenibilità. Si chiede ai Ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Ambiente e della Tutela del Territorio: - di garantire l’immediato avvio di azioni concrete che portino alla istituzione del Parco Minerario, nell’ambito del più esteso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, per il quale già esiste un accordo tra la Regione Toscana, i Comuni e le popolazioni interessare in modo che in questi territori si avvii un serio processo di conservazione, sostenibilità e sviluppo del territorio; - se non ritengano che l’avvenuta cessione, alla Coni spa, delle ex miniere non precluda l’istituzione del Parco minerario e non violi gli accordi e gli impegni sottoscritti nel 2000 dal Governo con le istituzioni locali e con il Parco Nazionale; - di sostenere tutte quelle iniziative tese a salvaguardare e valorizzare un patrimonio di rilevanza internazionale, strumento indispensabile per lo sviluppo socio – economico sostenibile dell’Isola d’Elba."
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