Signor Sindaco, mi dispiace, ma per l’ennesima volta non sono d’accordo con le sue “sensazioni”: - Lei era convinto che l’operazione Coni Servizi fosse una semplice patrimonializzazione; il decreto ha poi dimostrato che non era così; - Lei ora dichiara che la protesta che si sta levando all’Elba sia “un polverone inutile e dannoso”; peccato che non sia in queste ultime 2 settimane venuto di persona a verificare la preoccupazione che serpeggia anche tra persone della sua maggioranza; - Lei non capisce le iniziative prese dal Sindaco di Rio Elba; io non capisco invece il suo silenzio e non condivido assolutamente il metodo che Lei sembra aver scelto per cercare una soluzione a questa sciagurata situazione: ancora una volta Lei si pone fisicamente e geograficamente lontano dalla terra e dalle persone che l’hanno eletta, scegliendo per tutti come se gli altri non avessero né testa né voce in capitolo. Le ricordo che nel Consiglio Comunale del 14 febbraio 2004, dopo che la minoranza (e, guarda caso, non Lei!) aveva posto in discussione durante il preliminare la problematica della cessione al Coni delle aree minerarie, l’intera Assemblea si era assunta l’impegno di far convocare una seduta ad hoc per discutere tutti insieme la situazione e ricercare tutti insieme delle soluzioni efficaci. Noi stiamo ancora, ma non più pazientemente, aspettando; sollecitiamo con forza l’attuazione di questo impegno, ora…, non poi…: - … non quando Lei avrà il tempo di venire a Rio Marina; - … non quando Lei vorrà presentarsi con un pacchetto di soluzioni confezionate al tavolo dei Ministeri senza aver sentito il parere di chi a Rio Marina e all’Elba vive, di chi governa con Lei o a Lei si oppone… Le tre condizioni che Lei pone come irrinunciabili possono non essere condivise; io, per esempio, le ritengo da un certo di punto di vista non realistiche (mi scusi, ma l’ha letto il decreto?) e dall’altro limitate e non sufficienti. Lei sembra aver scelto la strada del “salvare il salvabile”; questa è una posizione debole, rinunciataria e perdente: noi non siamo assolutamente d’accordo. Questo invece, Signor Sindaco, è il momento di fermare le bocce e di costringere il Governo a tornare indietro da un decreto sciagurato che anche Lei ha sempre dichiarato di non conoscere in anticipo. Quando il decreto sarà annullato, si dovrà aprire un tavolo dove gli Enti Locali abbiano il potere di discutere la sorte del loro territorio. La aspetto al più presto in Consiglio Comunale, a Rio Marina, dove potremo discutere meglio che a colpi di comunicati stampa.
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