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Approvata una mozione a tutela della scuola nelle aree montane

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 27 dicembre 2002

Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una mozione, sottoscritta da tutti i gruppi, nella quale si chiede al Governo nazionale di adottare ogni azione utile e necessaria a tutela della scuola pubblica toscana, specialmente quella ricompresa in ambito montano, per consentire il mantenimento del livello di offerta educativa e formativa attualmente esistente. La sollecitazione è stata resa necessaria dal fatto che al processo di razionalizzazione della rete scolastica dell’obbligo, già attuato nel 1999 con l’approvazione del piano regionale sull’istruzione, in occasione della quale venne posto il problema della differenziazione tra le diverse realtà scolastiche evitando così la creazione di macro poli didattici cui sarebbero conseguite importanti emorragie dalla montagna alla pianura, trasformando i “piccoli” studenti in “pendolari”, si è aggiunto l’odierno piano di riduzione delle spese messo in attuazione dal Ministero dell’Istruzione. In tale piano si prevede, tra l’altro, la riduzione degli organici e la soppressione ed accorpamento di scuole ed istituti comprensivi, nel numero di oltre 2000 su tutto il territorio nazionale, in tutti quei casi ove non venga raggiunto il parametro numerico di 1 insegnante ogni 9,5 alunni. Il Vicepresidente del Consiglio Regionale Leopoldo Provenzali, tra i primi firmatari della mozione, riconosciuto lo sforzo di razionalizzazione già compiuto negli ultimi anni dalle istituzioni scolastiche toscane, il consistente impegno, anche di natura finanziaria sostenuto dagli Enti locali per l’adeguamento delle strutture scolastiche, nonché per la riorganizzazione dei servizi, in particolare quello relativo al trasporto scolastico, ha altresì auspicato che “gli indici di riferimento delle eventuali rimodulazioni scolastiche non vengano basati su un’esclusiva logica numerica, la qual cosa andrebbe a penalizzare in maniera significativa l’offerta formativa, soprattutto nelle aree montane”. Per Provenzali occorre inoltre che “il Parlamento italiano si impegni, in tempi brevi, alla revisione della normativa volta ad incrementare e migliorare le disposizioni che riguardano la scuola dell’obbligo in ambito montano, attraverso l’individuazione di idonee risorse, mezzi e strumenti da erogare alle istituzioni scolastiche ed agli Enti locali per il regolare funzionamento dell’attività didattica e formativa”.