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Controcopertina: La vendetta del gabbiano al Puntale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 20 febbraio 2004

Puntale dell'Acquaviva ore 11 di Venerdì 20 Febbraio sole, temperatura mite e una bava di vento da sud-ovest. Ci siamo fermati per contemplare lo scempio, ci siamo avvicinati alle mostruose antenne blu fintoimbandierate pilotati da un gabbiano che si posa sopra una di esse e sapientemente ci caca sopra. Lo squallore domina quello che un giorno era uno degli angoli più suggestivi dell'Isola, non si capisce se il cantiere sia ancora aperto o no, di certo le antenne sono in funzione. Lo si puo verificare dal continuo ronzio dei motori elettrici che viene su dalle camere sotterranee che fuoriesce da un'orrenda griglia metallica di areazione che taglia il fu-piazzale. Il ronzio qui suona osceno in contrappunto al meraviglioso panorama che si intravvede ancora, sia pur ingabbiato dalle linee deturpanti delle steli innalzate quali monumenti alla stupidità degli amministratori alla ben che vada imperizia dei tecnici e forse anche al nostro fidarci delle assicurazioni di Ageno. Ci hanno fermati con una semplice sospensione dei lavori, quando dovevamo continuare a far casino, non dovevamo mollare, come i cavesi, dovevamo costringere lor signori amministratori tecnici e della telefonia a riporsele altrove quelle antenne. Ci aggiriamo incazzati per il piazzale, in parte interdetto da una bella recinzione "Arbeit Macht Frei" che chissà se sarà rimossa, notiamo un elegante accesso ai piani sottostanti al ventre del Puntale scavato e bunkerizzato perchè ciascuno di noi possa mandare in giro per il mondo con i telefonini di ultima generazione (a quello servono i mostri)la foto del gol di del Piero o l'autoscatto della propria ghianda (o femmineo corrispondente) perchè lorsignori telefonici non fanno mistero che il casareccio porno è il motore della videotelefonia, ne hanno perfino amabilmente fatto cenno al sindaco. Ma pecunia non olet. Nella parte del Puntale restituita ai passi dei cittadini l'incuria impera, c'è anche una pericolosissima buca non protetta,(che documementiamo fotograficamente) ma non crediamo che alcun tutore dell'ordine comunale o altro si sia preoccupato di contestare il degrado e la pericolosità in cui versa l'area a chi ha eseguito i lavori. Nonostante tutto ci affacciamo al Puntale e guardiamo giù in basso il mare che si frange, proprio sottocosta c'è una barca da pesca rossa che dondola per il "gobbione", i pescatori stanno salpando una rete, ci fermiamo a guardare il loro lavoro me ad un certo punto vediamo che la barca è "puntata" anche da una Motovedetta della Guardia Costiera che stava sfrecciando a largo ma che vira, rallenta, si avvicina ed esegue uno dei tanti controlli sulla pesca. I Marinai della Capitaneria osservano gli attrezzi usati, verificano i documenti, si trattengono per qualche minuto presso l'imbarcazione poi acquisito che tutto è a posto si allontano, meno male, almeno in mare la legalità è controllata. A terra restano le antenne insultanti guarnite solo dalla vendetta del gabbiano.


antenne gabbiano cacata

antenne gabbiano cacata

antenne buca puntale

antenne buca puntale

capitaneria controllo pesca

capitaneria controllo pesca