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Un Consiglio Comunale contro la svendita della storia riese

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 20 febbraio 2004

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 17 Febbraio del decreto di conferimento dei beni immobili dello Stato, le miniere dell’Elba sono ora in cerca di un padrone. Prima erano dello Stato, erano di noi Italiani, erano di noi Elbani che siamo stati spogliati, con l’allegato A- punto 9, di tutta la nostra Storia, la nostra Cultura, la nostra Identità, il nostro Ambiente. L’Elba non sarebbe stata il crocevia di tante culture, non avrebbe avuto la stessa storia, lo stesso ruolo, senza le miniere di ferro. Rio può datare la sua storia a 4000 anni perché il ferro, e tutti gli altri minerali che il nostro territorio possedeva e donava come una scorta inesuaribile, hanno attirato uomini e civiltà. La stessa Portoferraio, bella città medicea, non avrebbe avuto storia senza le miniere di ferro, che hanno trasformato l’isola in una risorsa strategica dell’intero Mediterraneo. Il nostro vino non sarebbe stato conosciuto se non avesse navigato, insieme al ferro, per tutti i mari. Ora, senza alcuna consultazione, senza alcun preavviso, quest’immenso patrimonio viene immesso sul mercato come una merce rimasta troppo a lungo in magazzino. Silenzi colpevoli e compiacenti stanno disturbando le voci che in tutto il mondo si stanno alzando contro questo scempio. Ringrazio pubblicamente il Prof. Tanelli che si è mosso immediatamente per coinvolgere il mondo accademico. L’Elba degli Elbani ancora non ha fatto sentire la sua voce e questo mi preoccupa come cittadina e come sindaco. Mi preoccupa che si metta in vendita un patrimonio storico senza alcun diritto di prelazione per le amministrazioni pubbliche. Mi preoccupa che si metta in vendita un patrimonio ambientale unico nell’isola, su cui potrebbero venir meno le tutele e le garanzie di conservazione. Giovedì 27 febbraio alle ore 18 è convocato il consiglio comunale di Rio nell’Elba con un ordine del giorno sulla vendita dell’area mineraria. Invito tutti coloro che non sono d’accordo su questo sopruso a venire a Rio e dimostrare, con la loro presenza, la contrarietà a questa sciagurata iniziativa.


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