Caro Direttore, leggo con interesse il suo Asciambere del 23 dicembre. Resto ammirato dalla citazione di suo Papà quand’allora ricordava l’assurdità di definire un Papa (uno solo) Buono. Di suo padre , per la verità, personalmente ricordo solo la dimensione del piede (n. 47 n.d.r.)ed il conseguente passo sciagattato in Via Carducci. Condivido appieno la contrarietà ad ogni buonismo “forzoso” nei paraggi del giorno 25 del mese dodicesimo dell’anno. Ed ancor più nei dintorni della mezzanotte, ora che, almeno per 362 giorni l’anno ci vede dormire profondamente (i 3 giorni che mancano sono, appunto, il Natale, lo stramaledettissimo Capodanno e, statisticamente, almeno una nottata/anno di figlio-moglie-sottoscritto vomitanti/febbricitanti/malditestanti/etc.). Per cui essere a mezzanotte in una piazza di paese ad aspettare che finisca la Messa per avere una cioccolata calda….non fa essere buoni. Mi associo anche all’augurio di tutto il male del mondo a chi fa male ai bambini, in primo luogo, permettimi, a quella stiantac.... (gentildama) che durante il pranzo natalizio in famiglia ha più volte ripreso mio figlio perché, dopo solo tre ore e 75 portate di colesterolo puro, non stava calmo seduto al tavolo. Io intanto ci ho messo del mio…..anticipando il Natale con una mattanata in famiglia rivolta alla mia Gentil Signora, la quale si era permessa una critica ripetuta al modo in cui stendevo una striscia di silicone ai bordi del lavandino. E fu così che volarono, oltre che parolacce e moccoli…..silicone, cacciaviti, martelli, craxi, etc. etc. Questo è stata l’antivigilia. Con molta più preoccupazione rileggo pero’ oggi, giorno 27, che cosa auspicavi per i destinatari del tuo personale augurio di “Pessimo Natale”. Cito testualmente : “niente di grave o letale, ma almeno una colica, una foruncolosi sul naso e una crisi di panico sì.” Vedi….caro Rossi io stamani ho un nasino pieno di foruncoli (e non solo il naso), la tarda serata del Santo Natale l’ho passata a vomitare e…..quando la notte alle tre si è rifatta viva anche la sciatica che mi perseguita….altro che crisi di panico! Potrei filosofeggiare sul perché la tua maledizione ha raggiunto un tuo collaboratore anziché colpire altrove…..oppure potrei insultarti pesantemente per la scarsa mira. Preferisco rammentare invece la fine di quella barzelletta in cui un idraulico sta raccontando ad un amico una versione improbabile di fatti accaduti sul lavoro. L’amico era preoccupato perché l’idraulico si era scelto per collaboratore un ex portuale di Livorno cacciato dalla Compagnia perché troppo manesco e volgare (!?!). Racconta l’idraulico che durante la saldatura di una cassetta dello scarico, l’amico ex portuale stava lavorando sotto e venne colpito da una goccia di stagno fuso proprio sul collo. E l’amico terrorizzato “Oddio !!! e lui cosa ti ha fatto ?” “Niente” rispose l’artigiano all’amico, “mi ha detto solo : Dio Buonino, Amilcare, o stai piu’ attentino, per favore…”. Ecco, Rossi, in maniera altrettanto “probabile” ti dico: “Dio Buonino, Sergio, o stai più attento con le tue maledizioni”. Daniele Palmieri Va bene Daniele, ci hai proprio convinto, sei bravo, hai vivacità e senso umoristico, anzi quasi quasi ti licenziamo come amministratore di Elbareport "seduta istante" come disse una nota rotaryana, ma ti riassumiamo immediatamente (di stianto) come corsivista. Così gli A Sciambere te li puppi te, un giorno sì e l'altro anche, con connesse gloria e maledizioni, che comunque, non sappiamo se dire purtroppo o per fortuna, non arrivano quasi mai. Pensiamo di essere riprove viventi di ciò tutte le volte che, incontrando una boriosa mezza sega appena "pettinata" su queste pagine, e leggiamo dietro il sorrisetto ironico-sportivo un pessimamente dissimulato "Tu stiantassi!". "Ma vederai - avrebbe detto il mi' babbo - che gira e rigira va a fini' stianteno prima loro!