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A Sciambere: Domanda e Risposta

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 19 febbraio 2004

Nostro padre era un tipo di poche parole (non dite che noi abbiamo compensato che è una battuta scontata) o meglio di rari discorsi, perché se partiva chiacchierava anche, ma non lo faceva spesso. Un giorno eravamo entrambi davanti alla TV su cui passavano le immagini in bianco e nero di un documentario sulla depressione economica americana del 1929, persone che si spostavano con ogni mezzo dall’Est all’Ovest del paese, accampamenti di fortuna, vecchie Ford stracariche di masserizie. Il documentario arrivò al termine e lui commentò: “Già .. era proprio così, me li ricordo e poi dicevano l’America ..” “Scusa come te li ricordi?” Chiedemmo “Deh .. c’ero!” “Dove?” “Lì in America nel 29” E partì un racconto che ci lasciò a bocca aperta, allora lui navigava ma una volta arrivato a Nova York (diceva) gli venne in mente di fermarsi per andare a trovare un amico emigrato anni prima in USA, il fatto che stava a S.Francisco (lui pronunciava Cisco) con tutta l’America nel mezzo era un particolare trascurabile. Seguì a narrare per sommi capi la sua avventura dicendo, “Quando che s’arivò sulle Rocchemuntin ..” con la stessa enfasi che avrebbe detto nel ricordare “Quando andommo ar Capannone “. Sembrava di vedere un film di Billy Wilder o leggere “Furore” di Steinbeck, vedevamo gli hobo mentre parlava, vedevamo lui più giovane seduto su un tronco di legno caricato su un vagone, e magari accanto uno più piccolo e magro con in mano un banjo, nostro padre e Woody Guthrie e poi traversato che fu l'oceano di terra, di nuovo i Docks nella Baia di Cisco e miglia e miglia su per le salite e le discese che non finivano mai di quella città strana, a cercare il suo amico in quel posto "in culo al mondo" dove non si cantava ancora: “If you go in S.Francisco – be sure to have some flower …” meglio perché nostro padre con l’ancora blu tatuata sull’avambraccio muscoloso, non ce lo vedevamo col fiore tra i capelli. Parlava .. l’incontro con l’amico tre settimane di bisbocce, poi i soldi erano finiti e allora un altro imbarco e via, per Macao o per Shangai o per Sidney o Singapore per tornare a casa l’anno successivo da Est finendo il giro del mondo che aveva iniziato andando con la prua dritta sul sole che tramontava. Poi come faceva sempre si zittò di colpo. Ma noi eravamo frastornati, ci mettemmo un bel po’ per organizzare la domanda: “E perché ‘un me l’hai mai detto?” Ridacchiò sornione e rispose: “Perché, te me l’hai mai chiesto?”


Woody Guthrie

Woody Guthrie